Ci sono autori che per tutta la carriera sviluppano una sola idea, elaborandola in una serie infinita, altri che saltano da una trama all'altra, senza mai soffermarsi nello stesso posto.

E naturalmente esiste la via di mezzo, lo scrittore che quando ha una buona idea la sviluppa e la sviscera in tutti i suoi aspetti, per poi passare oltre ed esplorare nuovi mondi.

Evidentemente Dario Tonani appartiene a quest'ultima categoria, dopo la serie di Infect@, dopo le storie del sicario Gregorius Moffa ora è la volta uno scenario davvero particolare per le sue storie: Mondo9.

Quattro racconti, Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania, finalmente uniti e collegati da interludi, per qualcosa di più che una antologia.

Un pianeta di sabbia e mare, di ghiaccio e nebbia, dove la rada popolazione ha sviluppato al massimo grado le arti meccaniche, in particolare l'idraulica, creando gigantesche navi su ruote, gli unici mezzi in grado di solcare i tossici deserti che separano le città.

Il guardasabbia Garrasco è di servizio su uno di questi leviatani delle sabbie, la Robredo, quando  un terribile incidente lo costringe a trovare rifugio in uno pneumosnodo, il Cardanic.

Questi apparati sono in grado di ritornare alla base autonomamente, in pratica funzionano da scialuppe di salvataggio, ma Garrasco non sa che quello che l'attende sul Cardanic lo segnerà per tutta la vita.

Solo dopo decenni il guardiasabbia scoprirà tutti i segreti delle navi a ruote e incontrerà il suo destino.

Parlare di un'opera come Mondo9 non è facilissimo, apparentemente le quattro storie non sono collegate tra loro, tuttavia più di un legame unisce e cementa l'intero arco narratico.

Il più evidente di questi legami è la Robredo, sebbene distrutta e abbandonata nel primo racconto la gigantesca nave ritorna a più riprese e alla fine ritrova anche Garrasco, in un modo spettacolare e sorprendente.

Anche gli interludi contribuiscono a questa unità, non sono messi a caso a volte sono dei piccoli racconti, che permettono di rendere l'insieme più omogeneo.

Quello che sicuramente non manca a Tonani è l'inventiva, le idee che infila in questo volume sarebbero bastate per riempirne almeno una decina.

Mondo9 è qualcosa di assolutamente affascinante, pieno di creature bizzarre e pericolose come alequadre, cardi mangiaruggine e insettiratto, solcato dalle gigantesche navi a ruote, anch'esse in qualche modo vive.

Gli uomini strisciano tra le sabbie velenose, cercando di sopravvivere e mantenere la propria umanità, ma la sensazione è che si tratti di un tentativo perso in partenza.

Su tutto la spaventosa minaccia del Morbo, che trasforma le carni in metallo, in definitiva Mondo9 è un posto molto brutto dove vivere ma, come altre grandi creazioni della fantascienza, emana un fascino potente.

Tonani ha un solido retroterra fantascientifico e non esita a miscelare generi diversi, difficile classificare Mondo9 con una facile etichetta, la bellissima copertina di Franco Brambilla potrebbe far pensare allo steampunk, e certi stilemi di questa corrente letteraria non mancano, ma c'è molto di più

Quella che Tonani ha costruito è un'opera imponente, umida di sangue e di olio idraulico, capace di trascinare il lettore in un incubo a occhi aperti.

E non credo che le sabbie di Mondo9 resteranno a lungo silenziose, non tutte le storie sono state narrate.