Tra il 1947 e il 1963 Robert Heinlein dedicò una discreta parte della sua produzione letteraria a scrivere juvenilia, romanzi con protagonisti adolescenti chiamati a far fronte a situazioni e vicissitudini fuori dall'ordinario, tra queste opere una delle più riuscite è Starman Jones, classica avventura spaziale colma di pericoli e colpi di scena, che si svolge in un universo dove le astronavi balzano tra le stelle grazie a distorsioni spaziali chiamate congruenze Horst.

Maximilian Jones vive una vita tutto sommato tranquilla, anche se non molto agiata: dalla morte del padre vive con la matrigna, aiutandola a condurre una piccola fattoria sui monti Ozark.

Il suo grande sogno è viaggiare nello spazio, ma per il momento il giovane si limita a veder passare i treni anulari e le astronavi, limitandosi a studiare i manuali di astrogazione che gli ha lasciato lo zio, uno spaziale morto da poco, ma senza decidersi a lasciare casa.

La spinta a partire davvero arriva quando la matrigna si accompagna a un poco di buono, con evidenti mire sulla piccola proprietà dei Jones e un comportamento violento.

Considerando che la matrigna non ha più bisogno di lui Max fugge, il suo piano è arrivare alla sede della Gilda degli Astrogatori per rivendicare il suo diritto a far parte dell'élite quasi mistica dei navigatori spaziali.

Sulla strada per Earthport il giovane incontra Sam Anderson, un hobo che lo accoglie in modo amichevole, ma che durante la notte si dilegua portandogli via i libri di astrogazione, il suo unico tesoro.

Nonostante il furto Jones prosegue il suo viaggio verso la sede della Gilda, ma lì lo attende un'altra amara delusione: suo zio non lo ha designato come successore prima di morire, pertanto egli non ha nessun diritto a entrare nella ristretta cerchia degli astrogatori.

Amareggiato e abbattuto il giovane incontra di nuovo Sam, che lo convince a mettere in piedi un piccolo imbroglio per salire a bordo di una nave spaziale; nonostante i dubbi sulla moralità della faccenda il desiderio di viaggiare è troppo forte, così Max e Sam trovano un imbarco sulla Asgard.

E' vero che la qualifica di cameriere non è prestigiosa come quella di astrogatore, ma essere nello spazio è già una conquista sufficiente per l'avventuroso Max.

Sull'astronave il giovane fa amicizia con Ellie, ragazza carina, simpatica nonché figlia di Sir John Fitz Gerald Coburn, ambasciatore su Hespera, il che lo porta a ottenere l'oppurtunità di prestare servizio nel Manicomio, la plancia di comnado, finalmente elevato al rango di astrogatore, per il momento in prova.

Ma le cose non sono mai facili, Max deve afffrontare l'ostilità di un superiore, Simes, che lo vede come un intruso, poi il il dottor Hendrix, capo degli astrogatori, muore per collasso cardiaco, lasciandolo senza protezione.

La morte di Hendrix porta a un'altra, ben più grave, conseguenza: a corto di uomini il capitano Blaine decide di prendere il posto del defunto, e la transizione verso Nova Terra va terribilmente storta.

Persi nell'immensità dello spazio, con il comandante distrutto dall'accaduto e senza possibilità di aiuto per Max e i suoi compagni la situazione si fa davvero difficile.

Dovendo scegliere un tipico romanzo di Heinlein credo che Starman Jones sarebbe una buona scelta, troviamo infatti il giovane ingenuo che, grazie alle proprie esperienze e alla guida di un mentore, arriva a capire come funzionano le cose e soprattutto perché funzionano così, perfetta esemplificazione del concetto di crescita secondo l'autore.

All'inizio della storia Max è onesto e fiducioso nel prossimo, tanto da lasciarsi gabbare da Sam, ma lentamente le sue capacità e la sua intelligenza lo portano a maturare e a ottenere il successo.

Anche se destinati a un pubblico di giovani gli juvenilia scritti da Heinlein sono godibili da lettori di ogni età, la sua straordinaria abilità nel raccontare storie coinvolgenti emerge con prepotenza.

Sia che si tratti di evocare il senso del meraviglioso, come nel passaggio del treno anulare, che di descrivere la vita quotidiana nella plancia di un'astronave Heinlein riesce quasi sempre credibile.

Quasi, dato che suona abbastanza stonato per noi abituati a computer che stanno nel palmo di una mano, vedere che i calcoli per imbroccare nel modo corretto una congruenza Horst vengono eseguiti grazie all'ausilio di tavole cartacee e calcoli eseguiti dall'uomo.

Va detto che l'astrogazione "manuale" è funzionale alla trama e serve a mettere in evidenza le straordinarie capacità di Max, un peccato veniale che non toglie granché al piacere di leggere un gran bel romanzo.