…”a circa cento anni da ora” una scalcinata stazione spaziale delle Nazioni Unite trova degli inquietanti reperti sepolti sotto agli oceani di ghiaccio di Europa…

Il satellite Europa di Giove nasconde sotto la sua superficie ghiacciata il più grande oceano del sistema solare: milioni di tonnellate di acqua, correnti gelide e uno dei segreti più antichi sul passato della razza umana. Le sonde della stazione scientifica “Cold Harbor” cominciano a rilevare strane letture e inquietanti immagini che emergono dalle profondità della “piccola” luna: innumerevoli sarcofagi e strani macchinari sono sospesi nei suoi algidi abissi e datano a un miliardo di anni prima. Sarà l’ispettore Nathan Kane, reparto armi speciali delle Nazioni Unite, a indagare su questo mistero in una concitata corsa contro il tempo e contro gli interessi della Doors, una potentissima megacorporazione informatica che ha costruito nell’orbita di Giove una stazione sperimentale per testare tecnologie belliche non convenzionali.

La miniserie Ocean nasce nel 2004 (uscita questo autunno in Italia) dalla penna di Warren Ellis (geniale autore di Planetary e Transmetropolitan) e dalle matite di Chris Sprouse (premio Eisner nel 2000 per Tom Strong) classificandosi, a sentire l’autore, come una solida opera di hard sci-fi. Ispirata probabilmente dall’ambizioso progetto NASA “Jupiter Icy Moon Orbiter” (che prevedeva proprio l’esplorazione di Europa), cancellato dall’ente spaziale americano l'anno dopo, Ocean, sulla carta, potrebbe avere tutte le caratteristiche per essere un ottimo fumetto di fantascienza. Warren Ellis, ritenuto dalla critica e dagli appassionati uno dei migliori scrittori di fumetti sul mercato, riunisce nella narrazione tutti gli elementi classici che potrebbero rendere avvincente un’opera in stile cyberpunk spaziale: un buon intrigo di fondo, personaggi non convenzionali, tecnologie che spaziano dall’energia di punto zero ai wormholes e un’ambientazione decisamente azzeccata. L’unica cosa che non riesce all’autore scozzese in questo caso è trasformare quello che ha messo in campo in qualcosa di realmente godibile e di concretizzare quanto ci prospetta in potenza.

I personaggi rimangono abbozzati, i brevi sprazzi sul loro passato riescono poco convincenti e comunque non finiscono, con magari pochi tocchi, una caratterizzazione che lasciava intendere ben altro spessore. La trama comincia dalle prime pagine a perdere coerenza narrativa e, mentre prosegue, il disegno assume i toni di un’accozzaglia di avvenimenti che mal si incastrano l’uno nell’altro fino a giungere ad un prevedibile finale nemmeno troppo plausibile. Quello che dovrebbe essere un ritmo incalzante che porta il lettore ad un climax spettacolare ben presto si rivela solo un’abile gioco di specchi in cui l’atmosfera cyberpunk si disperde, rimanendo un insieme di particolari di sottofondo invece di inserirsi con naturalezza nella narrazione. Le cadute di stile si fanno largo in picchi sempre più numerosi mentre le trovate ironiche vengono stemperate da una struttura che non le regge: si ha l’impressione di un lavoro non finito, di un contenitore che riunisca una buona quantità di idee originali, magari tralasciate in altri soggetti, senza che ne venga esplorato il vero potenziale e soprattutto senza uno sforzo valido per legarle assieme. Unico particolare simpatico le assonanze marcate e nemmeno troppo celate fra la megacorporazione Doors, dal nome sospetto, e la Microsoft di Bill Gates.

Gianni Nunnari e Nick Wechsler, i produttori del film 300, sembrano comunque interessati alla trama per produrne "un thriller alieno di ampio respiro": potrebbe essere uno dei pochi casi in cui l'opera cinematografica riesce a superare la sua controparte letteraria...

www.warrenellis.com

it.wikipedia.org/wiki/Warren_Ellis

en.wikipedia.org/wiki/Ocean_%28comics%29