Dopo l'avventura giapponese de "L'ultimo Samurai" con Tom Cruise, il regista Edward Zwick torna 'al presente' con una pellicola molto diversa, ma animata dallo stesso spirito - in un certo senso - eroico e tormentato.

Protagonisti della storia due uomini completamente diversi tra loro. Da un lato un pescatore di etnia Mende che vede la sua vita e quella del suo paese sconvolta dalla guerra civile che ha travolto la Sierra Leone nel 1999. Dall'altro un giovane ex mercenario sudafricano diventato contrabbandiere di diamanti. Quando quest'ultimo (DiCaprio) viene arrestato, finisce per caso nella stessa prigione dove viene portato il primo (Djimon Honsou di Amistad e Il gladiatore), indicato pubblicamente di avere ritrovato un diamante enorme, durante il setaccio di un fiume. I due raggiungono un accordo: il pescatore accompagnerà l'ex militare sul gretto di un fiume dove ha nascosto il diamante in cambio di essere libero di vedere la sua famiglia finita in un campo profughi. La Sierra Leone è, infatti, lacerata dalla guerra civile che ha già sradicato dalle sue case e dai suoi villaggi oltre un milione di persone. Qui entra in gioco un'avvenente giornalista americana un po' idealista interpretata da Jennifer Connelly. Sarà lei a seguire i due uomini nel cuore di una guerra civile, scatenata dagli interessi di commercianti di diamanti senza scrupoli.

Intenso e pieno di colpi di scena nonostante una certa retorica di fondo e un intento consolatorio, Blood Diamond è un film dal forte piglio politico, perché affronta con intelligenza e senza condoni, il tema del contrabbando di diamanti.

La maggior parte di queste pietre preziose è - con una certa sorpresa dello spettatore - "insanguinata", perché foriera di guerre civili, rivalità e violenze di ogni genere. Con Blood Diamond lo spettatore viene precipitato in un inferno dove può assistere alla nascita dei soldati bambini e alla crudele banalità del male in nome del denaro.

Duro e tutt'altro che scontato Blood Diamond trova grande forza nell'ottima interpretazione di tutti i protagonisti e in una regia dinamica che offre allo spettatore un posto in prima fila in un inferno di disperazione, che - meglio di qualsiasi reportage giornalistico - ci mette di fronte a tutto l'orrore degli stermini a carattere etnico. Un film interessante e importante in cui l'entertainment è coniugato ad un messaggio politico in grado di scuotere le nostre coscienze.

Una riflessione non retorica sull'amara realtà di quello che accade nel Continente Nero, resa ancora più forte e commovente grazie ad uno straordinario Leonardo DiCaprio che sembra riuscire ad incarnare tutte le contraddizioni e le incertezze di un antieroe disperato, ma al tempo stesso animato, nonostante tutto, da un certo codice morale.