Anche i belli come Richard Gere vengono traditi! Generazioni di spettatori maschi frustrati andranno a vedere questo film come una rivincita morale? Difficile crederlo, perché - come spesso capita nel cinema di Adrian Lyne già autore di pellicole come Nove settimane e mezzo, Lolita, Flashdance e Proposta indecente - sono i dettagli a rendere questo pseudo noir passionale una pellicola interessante, ma tutt'altro che riuscita. Se da un lato, infatti, le ambientazioni e la bellezza prepotente di Diane Lane costituiscono un richiamo di un certo peso, d'altro canto, invece, il moralismo tipico del cinema americano con tanto di incredibile finale aperto didascalico, lasciano perplesso lo spettatore. Perché una signora felicemente sposata, ricca e con un figlio, debba tradire un marito tenero e dolce che - tra l'altro - è l'affascinante Richard Gere, per un "coatto" per quanto bello Olivier Martinez? La risposta è, ovviamente, di natura personale e non necessariamente motivata da argomentazioni nate nei massimi sistemi. Il problema è semmai che per quanto banale e non necessariamente giusta, una risposta è, però, necessaria. Altrimenti questo dramma della gelosia che segue passo dopo passo il copione nefasto dei peggiori fatti di cronaca, resta soltanto una sterile disamina voyeuristica degli acrobatici tradimenti di una donna in cerca di trasgressione e - forse - di amore. Ed è qui che possiamo leggere il tocco infausto del regista Adrian Lyne che - da sempre - getta il sasso, nascondendo la mano. L'articolazione fenomenologica del tradimento è esemplificata nel dettaglio della sua paradigmatica costruzione di sotterfugi, bugie e rimpianti. Quello che - comunque - resta poco chiaro è il perché. Non tanto perché chi scrive avverta a tutti i costi il bisogno di capire motivazioni e scelte di una donna fatale e pericolosa. Quando piuttosto perché senza di queste il finale - che è meglio non rivelare - diventa incomprensibile e superficiale, nonché vagamente ridicolo. Ed è così che L'amore infedele rivela di essere una pellicola per certi versi intrigante e intensa, mentre per altri è solo una banale rivisitazione delle famose quattro colonne in cronaca che sanciscono il Fato ineluttabile di una passione irrefrenabile.