Limitato ulteriormente da un doppiaggio pessimo di Mel Gibson da parte di un Claudio Sorrentino che interpreta il marziale protagonista di Arma Letale come se fosse il 'gigione' John Travolta, We Were Soldiers è un dramma conservatore sul Vietnam e sullo spirito primordiale di quella guerra per la regia di Randall Wallace noto per avere scritto Pearl Harbor e Braveheart Retorico e tutt'altro che innovativo sul piano narrativo, questo film è tutto incentrato sull'umanità dei protagonisti di questa storia vera di padri e di figli mandati lontani da casa a combattere una guerra non loro con un nemico serio e preparato. Pieno di buoni momenti (gli stivali del padre paragonati ai piedini dei bambini, i telegrammi che annunciavano la morte dei soldati che arrivavano portate dai taxi, la guerra raccontata come strategia) We Were Soldiers è un film eccessivamente prevedibile e didascalico nel mostrare una guerra fatta di piccole cose, incentrata sui rapporti personali. Mogli e madri in pena con mariti e figli allo sbaraglio. Una costante di tutte le guerre combattute dall'umanità che non rende quella del Vietnam né unica, né speciale. Il resto è un'accozzaglia di situazioni già viste piu' vicine ai Berretti verdi di John Wayne che al talento visionario di Platoon e Apocalypse Now! e men che meno al talento dissacratorio di Good Morning Vietnam. Trascurabile nonostante la bella fotografia e gli sforzi di tutti gli attori: da Mel Gibson alla sempre affascinante Madeleine Stowe.