La saga cinematografica dei Transformers potrà non essere stata amata dai puristi della fantascienza e forse nemmeno da quelli delle serie in animazione originali, ma è pur vero che i cinque capitoli firmati da Michael Bay avevano incassato un totale di 4,8 miliardi di dollari. Quando però nel 2017 Transformers: l'ultimo cavaliere scivolava a un incasso di 650 milioni di dollari contro il miliardo abbondante dei capitoli precedenti, la Paramount fece quello che le major sanno fare meglio, premere il tasto reboot. O meglio, una sorta di reboot/soft reboot.

Bumblebee

Così ecco arrivare Bumblebee (2018): meno caotico e iperadrenalinico, con un budget di centotrentacinque milioni di dollari, la storia ambientata nel 1987 e incentrata sul rapporto su un Bumblebee da poco arrivato sulla Terra e la giovane Charlie Watson (Hailee Steinfeld, Dickinson su Apple TV+), grazie alla regia di Travis Knight (Kubo e la spada magica, 2016), la saga prendeva una dimensione più umana, un nuovo inizio e un incasso di 467 milioni a livello globale. Non a caso il produttore Lorenzo di Bonaventura ne annunciava il sequel e un altro capitolo che definiva

Un grande film diverso da quelli visti in precedenza.

Ora sappiamo di cosa si tratta.

Transformers: Rise of the Beasts

È stato The Hollywood Reporter a annunciarlo per primo: il prossimo capitolo della saga si intitolerà Transformers: Rise of the Beasts, e ha già un regista confermato Steven Caple Jr. (Creed II, 2018) il quale in una intervista con THR ha fatto un parallelo con la serie animata Beast Wars: Transformers (da noi per motivi ignoti intitolata Biocombat), andata in onda per tra stagioni tra il 1996 e il 1999 e ambientata trecento anni dopo la storia originale, con i discendenti delle due fazioni classiche diventati i Maximal (i buoni) e i Predacon (i cattivi), che avevano assunto sembianze di animali di ogni genere, dinosauri compresi. Ma anche qui, per chi conoscesse la serie, non aspettatevi una trasposizione fedele, il regista ha dichiarato che in Rise of the Beasts i Transformers sono una particolare forma di animali preistorici che viaggiano attraverso il tempo e lo spazio, fino ad arrivare, ovviamente, sulla Terra, negli anni novanta, il che sembra voler collegare il film proprio a Bumblebee

G1

Il regista ha aggiunto che il film sarà girato in varie zone del mondo, citando per ora Brooklyn e il Perù, dicendo che non crede sia mai stato girato un film così in grande stile da quelle parti. L'aspetto più importante è che Optimus Prime sarà il protagonista principale e avrà l'aspetto della tanto celebrata G1, ovvero la prima generazione dei giocattoli degli anni ottanta e vedrà il ritorno della voce storica inglese del capo dei autobot, Peter Cullen. Il cattivo sarà Scourge, il quale fonde parti dei transformers e dei maximals nella sua struttura come trofei (che abbia incontrato Predator?). Comparirà anche il gorilla a capo dei maximal, Optimus Primal (con la voce di Ron Perlman, i due capitoli di Hellboy), confidente di Optimus, con il quale ha molte cose in comune, ma anche alcune molto diverse. il produttore ha aggiunto che oltre a vedere i suddetti maximal e predacon vedremo anche autobot e decepticon mai visti prima e che il film unirà il tono epico di Bay a quello più con i piedi per terra di Bumblebee.

Transformers: Rise of the Beasts ha già i due protagonisti principali, Anthony Ramos (il recente In the Heights – Sognando New York), che interpreta Noah, un veterano dell'esercito e un genio dell'elettronica, e Dominique Fishback (il film di Netflix Project Power, 2020), ovvero Elena, una geniale ricercatrice di artefatti di un museo che vede sempre il suo capo prendersi i meriti per le sue scoperte, nonché una data ufficiale di arrivo nelle sale, il 24 giugno 2022, chissà che non sia l'occasione per far riunire Optimus e Bumblebee.