È passato quasi un anno, fatto di rumor campati in aria relativi a riscritture da zero e cancellazioni relative a Star Wars: Obi-Wan Kenobi, mentre si trattava solo di gestire al meglio tutte le produzioni delle varie serie di Star Wars che stanno andando a espanderne la mitologia su Disney+. The Mandalorian ha aperto le porte della galassia lontana lontana, ed è proprio dal set di The Mandalorian che si è riacceso l'interesse di Ewan McGregor per la saga.

Creatività

Variety ha un sezione chiamata Actors on Actors in cui gli attori si intervistano a vicenda invece di avere un giornalista a fare le usuali domande. In questo caso, come potete vedere qui sopra, il dialogo, seppure a distanza per le regole anti-covid è stato tra Ewan McGregor e Pedro Pascal. Il primo, attualmente sul set della serie Star Wars: Obi-Wan Kenobi negli stessi teatri di posa di Los Angeles della serie sul mandaloriano, ha dichiarato che i motivi che lo hanno convinto a tornare nel ruolo di Obi-Wan sono due. Il primo è stato l'incontro con Jon Favreau, creatore di The Mandalorian e Dave Filoni, frequente collaboratore, regista di alcuni episodi nonché creatore di quasi tutta la saga in animazione che ha rivoluzionato la saga, da Star Wars: The Clone Wars a Star Wars: Rebels

Così McGregor ha dichiarato

Quando li ho incontrati ho visto il loro amore per Star Wars, tutto il nostro amore per Star Wars.

Aggiungendo che entrare in un modo così creativo e realizzato con così tanta passione, lo ha reso consapevole del fatto che sapevano cosa stessero facendo. A loro si aggiunge la regista Deborah Chow, con un curriculum impressionante che vede Better Call Saul, American Gods, Mr.Robot e The Man in the High Castle, la quale ha diretto due episodi di The Mandalorian ed è al comando tutti e sei gli episodi di Obi-Wan Kenobi. Il secondo è motivo è molto più…grande.

The Volume

L'altro motivo è la straordinaria tecnologia utilizzata per le riprese: uno gigantesco schermo semicircolare a duecentosettanta gradi a led alto sei metri, largo ventidue chiamato The Volume, precedentemente noto come Stagecraft.

McGregor aveva già dichiarato in precedenza che uno degli aspetti che non aveva amato della trilogia prequel era che praticamente tutto fosse girato su fondali chiamati greenback, sui quali in post-produzione veniva poi aggiunta qualsiasi ambientazione ma che lui, ovviamente, non poteva vedere. Nell'intervista aggiunge quanto fosse stato frustrante non solo avere alcuna interazione con l'ambiente, ma come il passaggio dall'animatronic di Yoda (non baby, quello classico) alla versione in computer grafica, e quindi non più presente in scena, avesse aggiunto un ulteriore livello di frustrazione. Come potete vedere in fondo all'articolo dal notevole documentario realizzato dalla Industrial Light & Magic, l'ormai celebre casa di produzione di effetti speciali della Lucasfilm, il risultato odierno è molto diverso: innanzitutto esistono scenografie vere e proprie all'interno del teatro di posa, ma anche quando i protagonisti si muovono, per così dire, in esterni, le immagini sullo schermo si muovono esattamente allo stesso modo in cui si muove la macchina da presa, creando una perfetta illusione di realismo.

Purtroppo l'attesa è ancora lunga: sia i sei episodi della prima stagione di Star Wars: Obi-Wan Kenobi che la terza stagione di The Mandalorian non arriveranno prima di un punto indefinito del 2022, mentre verso la fine del 2021 arriverà la prima stagione di Star Wars: The Book of Boba Fett, nel frattempo vi lasciamo con il video che vi farà scoprire le meraviglie di The Volume.