Lanterna Verde, infatti, racconta la nascita di un supereroe meno complicato e certamente non tormentato.Tutt’altro che dark, il film è una cavalcata spettacolare che propone qualche rara emozione, ma che soprattutto non annoia mai nonostante le due ore di durata avrebbero potuto essere ridotte di qualche minuto.Merito del talento di Reynolds e della sua simpatia di sicuro impatto sul pubblico femminile, ma anche di un buon cast di contorno e di una regia tecnicamente valida da parte di Campbell. Mancano le alzate di scudi di visionari come Nolan e Singer o una trama originale come nel caso di Iron Man e Capitan America e, soprattutto, mancano momenti di vera tensione visto che la tecnica, sembra caratterizzare in maniera troppo meccanica, sacrificando anche delle idee interessanti e degli spunti che, forse, avrebbero potuto portare verso qualcosa di più complesso e intrigante.

Un film che, rispetto a quanto abbiamo visto recentemente accadere nel mondo dei Supereroi al cinema, segue una strada differente e più lineare. Probabilmente non un male, ma, di certo, non abbastanza anche perché – effetti visivi a parte – è una scelta che fa sembrare Lanterna Verde più vicino a tanti film del passato, rispetto a quelli del presente e, speriamo, del futuro.