Uno degli scrittori più controversi e affascinanti della storia della fantascienza è senza dubbio Alfred Van Vogt, autore di storie memorabili, colme di "sense of wonder".
Una delle opere più celebri dello scrittore canadese è Slan, un romanzo che affronta il tema, oggi forse sin troppo sfruttato, del superuomo nato da una mutazione, naturale o forse provocata artificialmente, e del conflitto con gli uomini normali.
Gli saln sono dotati di forza e intelligenza superiori a quelle degli umani, inoltre possono comunicare tra loro telepaticamente, e influenzare la mente degli uomini, pertanto questi cercano di distruggerli, prima di essere soppiantati come specie dominante.
Il romanzo, scritto sei decenni fa, non aveva avuto seguiti, almeno sino a oggi, quando Kevin J. Anderson, basandosi sul materiale lasciato da Van Vogt, ha completato la seconda parte della storia, proposta in Italia dalla mondadoriana Urania con il titolo Slan Hunter.
La vicenda incomincia con l'umanità stretta tra la minaccia nascosta degli Slan e quella, sin troppo evidente, degli slan senzantenne, che hanno fondato una fiorente colonia su Marte e minacciano da un momento all'altro una guerra interplanetaria.
Ma nonostante tutto la vita continua, il primo capitolo descrive infatti il parto di una donna, momento felice ma che vira subito verso la tragedia, le vicende della giovane e del neonato si intrecceranno con quelle degli altri protagonisti per tutto il romanzo, sino alla sua conclusione.
Mentre si compie questo piccolo dramma un altro, ben maggiore, si sta svolgendo nel palazzo presidenziale, dove il capo della polizia segreta, John Petty, ha imprigionato Kier Grey, il presidente, portando a termine un cruento colpo di stato, e iniziando lo sterminio degli slan infiltrati nelle strutture governative.
In realtà uno slan sotto mentite spoglie, Grey stava organizzando la resistenza contro i senzantenne, la sua cattura e la morte di molti suoi collaboratori lasciano un pericoloso vuoto di potere, e proprio allora le astronavi provenienti da Marte sferrano il loro attacco.
L'unico che può cercare di opporsi a una guerra tra razze dalle conseguenze catastrofiche è Jommy Cross, il protagonista del primo romanzo, slan con fantastici poteri mentali, riusciranno lui e l'amata Kathleen a riportare la pace nel sistema solare?
Premesso che le collaborazioni postume mi lasciano profondamente scettico, devo dire che il romanzo non riesce a elevarsi da una generale mediocrità, nonostante la presenza di personaggi che ricordo con affetto.
Probabilmente scrivere storie come furono quelle di Van Vogt, intrise di ottimismo e di una visione acritica del futuro, è oggi impossibile, e credo che questo romanzo lo provi efficacemente.
Molte dei romanzi del primo periodo, quelli che contribuirono a far diventare Van Vogt uno dei tre grandi della fantascienza del periodo d'oro, assieme a Heinlein e Asimov, non reggono a una lettura critica, spesso le trame sono confuse, e risentono di falle logiche notevoli.
Un ottimo esempio è proprio Slan, ma anche quello che è considerato il capolavoro dello scrittore canadese, World of null-A, è stato modificato pesantemente per rendere le azioni di Eldred Crang credibili.
Perché mai allora Van Vogt è tanto famoso e ha goduto di tanta popolarità, che in parte è ancora viva?
Il fatto è che è molto difficile restare critici durante la lettura dei suoi romanzi, le sue idee, il suo stile ricco di sorprese, descrizioni grandiose e colpi di scena (chi ricorda l'incrociatore spaziale che incontra la tempesta ionica ne I ribelli dei 50 soli, o l'altalena di McAllister capirà cosa intendo) trascinano in un vortice che rende difficile notare le falle nella trama.
Sfortunatamente ben poco delle idee e dello stile di Van Vogt restano in questo romanzo, spesso si intuisce come andrà a finire il capitolo (già con il primo si indovina subito cosa succederà), occasioni come il taglio delle antenne di Jommy vengono sprecate, Kathleen le percepisce come la morte dell'amato, in quanto il loro contatto telepatico si interrompe, ma questo succede dopo il capitolo in cui viene descritto il fatto, e l'effetto sul lettore è praticamente nullo.
Nella toccante prefazione la moglie di Van Vogt racconta di come proprio durante la stesura del romanzo il marito iniziò a manifestare i sintomi dell'Alzheimer, malattia che gli impedì di terminare l'opera e lo condusse alla morte, avvenuta nel 2000.
Purtroppo il materiale rimasto non è bastato per rendere Slan hunter un capolavoro, e neppure un buon romanzo, si tratta di un'opera appena accettabile, che sconsiglierei a chi si aspettasse di trovare un degno seguito alle avventure di Jommy Cross.
Alfred Elton Van Vogt nacque a Winnipeg, in Canada, nel 1912, iniziò la carriera letteraria come scrittore di storie rosa, ma ben presto entrò a far parte della scuderia di brillanti autori di Astounding, diretta da John Campbell, emergendo come figura di punta della rivista.
Autore di veri e propri classici come Crociera nell'infinito, Le armi di Isher, Slan, Il mondo dei Non-A, Hedrock l'immortale, è stato insignito del titolo di Grand Master della fantascienza nel 1995.
Kevin Anderson è nato nel 1962, ha al suo attivo diversi romanzi, ma è noto soprattutto come l'autore dei prequel della serie Dune.
18 commenti
Aggiungi un commentoScritte con una malattia degenerativa del cervello in corso.
Per me Alfred non c'entra nulla con questo romanzo, le opere postume non cancellano certo quello che l'autore ha scritto in precedenza.
Anacho
Oddio,
Il romanzo fa schifo forte, ma secondo me molti romanzi di AEV fanno
schifo forte (In My Not So Humble Opinion, naturalmente).
Sicuramente e' stato scritto con i piedi e/o tradotto con i piedi: p. es in due
pagine nella versione italiana si usa sette volte l'espressione "tecnico
della squadra di soccorso", chissà, forse scrivere paramedico (visto
che si tratta dell'autista e di un infermiere di ambulanza) avrebbe fatto
venire l'alitosi al traduttore.
Resta da capire se quando la donna che è fuggita nell'ambulanza,
stando dentro l'ambulanza dà un calcio a colui_che_non_è_possibile_chiamare_paramedico
e lo manda a sbattere contro il cofano della suddetta ambulanza e da
lì a sfondare il parabrezza, si tratti di una cavolata di Anderson o del traduttore italiano o
di una cosa che alle mamme di slan risulta fisicamente possibile.
Certo che se il calcio che gli dà gli facesse sfondare il parabrezza e
terminare la corsa sul cofano sarebbe già leggermente più comprensibile.
Sarebbe sempre una schifezza, ma almeno comprensibile e moooolto
leggermente più realistica.
Comunque, non mi è sembrato molto peggio del vero Slan.
Ciao!
Lanfranco
Saranno vent'anni che non leggo nulla di Van Vogt, ma da quello che mi ricordo aveva qualche idea affascinante ma i suoi libri non mi convicevano mai pienamente. Questo per quanto riguarda i principali: Non-A, Slan, Isher. Altri, tipo "I polimorfi" o i "Rull" mi facevano proprio schifo.
E vent'anni fa ero decisamente più di bocca buona di ora, ovviamente.
S*
Credo che l'unica cosa valida che ricordo sia "Il villaggio incantato" (il racconto, non il rimaneggiamento italiano). Il resto l'ho letto in gioventù, ma non mi ha mai colpito più di tanto...
Comunque non credo che i problemi siano opera del traduttore... perché anche nelle recensioni americane si parlava di ripetizioni tediose... è volutamente ( : ) immaturo.
Una perla che avevo notato è quando fanno Marte-Terra a ultra velocità (tipo in due giorno mi pare...) e osservano le altre astronavi guardando fuori dal finestrino come guarderesti le auto ferme in colonna sull'altra carreggiata dell'autostrada...
Certo, Van Vogt era uno scrittore a volte confusionario, con trame oscure e personaggi che si comportavano in modo strano, ma sapeva evocare il senso del meraviglioso come pochi altri.
Rammentate la scena de I ribelli dei 50 soli, quando l'incrociatore terrestre incappa nella tempesta spaziale?
Cito a memoria:
"L'astronave aveva raggiunto il limite massimo sopportabile dal struttura.
Allora iniziò a dividersi"
Splendido, e basta.
Anacho
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