Il futuro, insieme a mille promesse di miglioramenti e mille minacce da affrontare, presenta senz'altro alcune certezze, tra le quali l'importanza sempre maggiore che assumerà il trattamento delle informazioni in ogni campo dell'attività umana. Ciò vale anche, e forse soprattutto, con riferimento alle attività cosiddette di intelligence, termine un po' ambiguo con il quale ci si riferisce a tutte quelle azioni tese alla raccolta e all'analisi di dati e informazioni, necessarie per lo svolgimento di indagini che vanno dal pedinamento di un marito sospetto fredifrago, allo spionaggio industriale, all'attività di prevenzione del crimine e del terrorismo. Ogni anno una bella fetta dei bilanci degli stati (e di alcuni enti privati) viene investita nel potenziamento dei sistemi di raccolta e catalogazione dei dati, utilizzando le migliori tecnologie disponibili, spesso dando impulso alla ricerca, e magari prendendo spunto da ciò che la società offre in termini di idee innovative.

La notizia riportata nei giorni scorsi da diversi quotidiani (come il Los Angeles Times ma anche il Corriere della Sera) e siti americani specializzati esemplifica il concetto appena esposto. Secondo quanto riportato, parecchie agenzie di intelligence statunitensi, inclusa la CIA, avrebbero deciso di affidarsi a una piattaforma comune per la raccolta e la condivisione delle informazioni; un luogo in cui agenti, analisti e chiunque altro sia interessato possano inserire le informazioni di cui sono in possesso, confrontarle e correlarle allo scopo di costituire una base dati completa e sempre in aggiornamento. La scelta è caduta su Intellipedia, una piattaforma derivata dalla più celebre Wikipedia, che in questi anni ha conquistato notorietà e autorevolezza come modello di condivisione "libera" delle informazioni. Per i pochi che non lo sapessero, Wikipedia è la prima enciclopedia globale libera, costruita in modo tale che chiunque, previa registrazione, possa accedere via web non solo alla visione ma anche alla stesura dei contenuti, relativi a qualunque argomento dello scibile umano. La fondazione senza scopo di lucro Wikimedia gestisce il progetto (insieme a molti altri); in ogni paese un comitato si occupa di garantire la correttezza dei contenuti inseriti, nonché il coordinamento generale dell'opera. Alla versione internazionale ha fatto seguito dal 2001 la versione italiana, it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale, ricca e completa come quella internazionale.

La piattaforma Intellipedia riprende interamente il concetto di Wikipedia, a partire dalla grafica praticamente identica. Gli agenti autorizzati all'accesso avranno la possibilità di inserire le informazioni (rapporti, relazioni, foto satellitari, ecc) e aggiornarle, sia le proprie che quelle inserite da altri colleghi, in modo da avere un sistema costantemente aggiornato con le ultime notizie disponibili su ogni argomento trattato. Sarà presente anche un dizionario sui termini e sui concetti utilizzati. L'unica differenze rispetto al sistema di contribuzione wiki è che l'inserimento delle informazioni non avverrà in forma anonima ma sarà identificato con dati personali, allo scopo di verificare l'attendibilità delle fonti.

La piattaforma è stata predisposta dalla Intelligence-Next, società fondata in Virginia proprio quest'anno e la cui mission aziendale consiste nel fornire servizi e soluzioni innovative nel campo della difesa nazionale, della giustizia penale e della sicurezza industriale e commerciale. Il sito, come già detto, riprende in tutto e per tutto la familiare interfaccia wiki, e per ora è chiaramente all'inizio della sua attività. L'accesso sarà ristretto solo agli operatori autorizzati, con una sezione riservata che verrà esclusa dalla pubblicazione per ovvi motivi di sicurezza, ma magari, in un futuro più o meno prossimo, potrebbe essere auspicabile che tale accesso venga consentito a un pubblico più vasto, almeno per le parti meno top secret del sito. D'altra parte è noto che internet, nella sua concezione, è derivata dall'antico progetto ARPA, che consisteva in una rete di comunicazione a scopi di difesa; in questo caso la rete libera ha restituito il favore, fornendo un contributo di idee e chiudendo il cerchio. Tutto questo ci renderà più liberi, o anche solo più consapevoli? Speriamolo.