X_Novo è la storia di un uomo lasciato dalla propria donna. Una base di partenza semplice, quasi banale per una storia.

Da pagina 1:

“Ah… non mi ricordo se te ne avevo già parlato…”

“Dimmi Alice”

“Lo sapevi che tra noi è finita, vero?”

Un inizio diretto, spiazzante. Un colpo basso.

Uno svolgimento allucinato…

Bob lavora per i militari. Bob combatte mostri spaziali. Bob è un eroe. Bob può salvare la Terra, ma non può far nulla quando Alice decide di lasciarlo di punto in bianco, subito dopo il matrimonio.

La narrazione e i dialoghi sono serrati, sferzanti. Il fumetto è in equilibrio su quel filo che divide tragedia e commedia, dramma e ironia. Divertente, commovente, crudo, cattivo, sarcastico, X_Novo oscilla tra l’incredulità e la sofferenza di Bob e la schiettezza e il cinismo di Alice. Delirante e psichedelico, il fumetto si muove tra la realtà super di un uomo in armatura che affronta un mostro (che sembra uscito dalle peggiori fantasie di Go Nagai…) e la realtà normale di un uomo abbandonato dalla donna che ama. Il punto di vista narrativo è quello di Bob: momenti di vita reale alternati a un flusso di coscienza che si concretizza davanti agli occhi del lettore.

Potrebbe essere un fumetto di Adrian Tomine sotto acido e in vena di sci-fi.

Bob è senza speranza quando uno scienziato gli offre la soluzione ai propri problemi: i militari possiedono una macchina azionata da un semplice bottone che ha il potere di azzerare e ricreare la realtà ex novo, una sorta di tasto reset cosmico che corregge errori e anomalie della realtà precedente. Una soluzione simile, forse diametralmente opposta a quella tentata dai protagonisti di Eternal Sunshine of the Spotless Mind: riazzerare la realtà al di fuori di sé (il mondo intero) piuttosto che quella dentro di sè (i propri ricordi).

Se non basta un’armatura ipertecnologica per riconquistare Alice, basterà premere un semplice bottone?

Roberto Mascia, dopo l’esordio con D.Mente per lo stesso editore, scrive una sceneggiatura in cui nessuna vignetta è superflua, incastonata perfettamente nelle 32 pagine, dialoghi essenziali e alcune didascalie felicemente inserite come elementi grafici. Hannes Pasqualini narra attraverso le immagini in modo chiaro e preciso, i disegni sono tanto underground nel tratto, quanto curati nell’uso dei retini. Il formato ampio, da “grande schermo”, dona alla storia e ai disegni un aspetto epico e minimalista insieme, rendendo ancora più tragico, spettacolare e doloroso l’epilogo della storia.

Uno dei migliori fumetti del 2005.