Lucius Shepard possiede un enorme talento per raccontare storie, soprattutto se in forma di racconto o romanzo breve. Ne è un’ennesima prova Eternity and other stories, la sua ultima antologia - appena pubblicata negli Stati Uniti - che raccoglie sette di undici storie, già apparse con il titolo Trujillo solo in Inghilterra.

Sono storie ossessionanti e strutturalmente perfette quelle di Shepard, che proiettano il lettore in un viaggio intorno al mondo: da Mosca all’Iraq, dall’America Centrale all’Africa. Una vera e propria discesa nell’inferno, in luoghi e storie dove si consumano immani tragedie.

Nei suoi racconti, l’autobiografica si mescola all’immaginazione, proponendo al lettore un mix pressoché unico nel panorama fantascientifico. Così come originale è la prosa dello scrittore americano. Utilizzando i registri più vari - dal realismo alla fantascienza, fino ad un cupo fantastico - Shepard non teme di confrontarsi con la letteratura mainstream, tanto che il suo nome è stato spesso accostato a scrittori come Graham Greene e Gabriel Garcìa Marquez.

Apparso sulla scena fantascientifica all’inizio degli anni ’80, l’autore di Occhi verdi - Green Eyes, il suo primo romanzo, pubblicato da Urania - è diventato uno degli autori più prolifici e più influenti di quel decennio. Come molti scrittori dell’Età dell’Oro della science fiction, Shepard ha fatto mille mestieri: dal magazziniere al custode, fino al docente di inglese, girando il mondo in lungo e in largo.

Nel 1980, s’iscrive ad un workshop sulla scrittura all'Università del Michigan e in seguito intraprende la carriera di scrittore. Il suo primo racconto, Black Coral, è apparso nel 1981 nell’antologia New Dimensions, curata da Marta Randall. Sempre all’inizio degli anni ’80, durante un lungo soggiorno in America Centrale, Shepard lavora come giornalista indipendente, scrivendo reportage sulla guerra civile in El Salvador. Questa sua esperienza di vita si è riflessa anche nella sua narrativa. Lo dimostrano i suoi racconti sulla guerra in Sud America, a metà tra fantascienza e realismo, in parte confluiti nel romanzo, del 1987, Life During Wartime, pubblicato da Mondadori con il titolo di Settore giada. Sempre la casa editrice milanese, ha pubblicato l’antologia Ai confini della Terra (The Ends of the Earth) del 1991, che raccoglie il meglio della sua narrativa breve.

Non si contano i premi ricevuti da Spepard, soprattutto per i racconti e i romanzi brevi, pubblicati in massima parte sull’Asimov Science Fiction Magazine. Nel 1987, ha vinto il Premio Nebula con il racconto R&R, mentre nel 1988 si è aggiudicato il World Fantasy Award con l’antologia The Jaguar Hunter. Ancora, nel 1992 ha vinto di nuovo il World Fantasy Award per la raccolta Ai confini della Terra, e nel 1993 ha vinto il premio Hugo per il romanzo breve Barnacle Bill the Spacer. Infine, nel 2003 ha vinto il Theodore Sturgeon Award per il romanzo Over Yonder.

Attualmente vive a Vancouver, nello Stato di Washington.