Il telescopio spaziale infrarosso Spitzer ha recentemente confermato quanto già ossevato lo scorso 12 febbraio dal professor Douglas Lansdale e alcuni astronomi dell'Università del Michigan con il telescopio spaziale Hubble. All'interno della costellazioni dei Pesci, precisamente nella zona di gamma-pesci, un certo numero di stelle sembrano eludere le interazioni gravitazionali convenzionali, sfuggendo sia all'interpretazione newtoniana che a quella relativistica. La prova più evidente di quest'anomalia è lo straordinario allineamento delle stelle secondo una retta, in base al quale molti chiamano già questo fenomeno "autostrada delle stelle".

Naturalmente la prima cosa verificata da Lansdale e colleghi è stato che la configurazione non fosse semplicemente frutto di una straordinaria coincidenza prospettica, ma le accurate misurazioni dei moti relativi e assoluti delle stelle avrebbero escluso un semplice effetto ottico. Le stelle, tutte di media grandezza, simili al nostro Sole, sarebbero dunque in qualche modo legate le une alle altre e un pronunciato Effetto Doppler verso la parte blu dello spettro evidenzierebbe un rapido spostamento di questa sorta di "treno di stelle" proprio in direzione della parte della Galassia dove si trova il nostro Sistema Solare. Secondo le ultime misurazioni, la stella più vicina si troverebbe attualmente a poco più di quaranta anni-luce da noi, con una velocità relativa costante dell'ordine del migliaio di chilometri al secondo.

Secondo Lansdale, le origini fisiche del fenomeno sarebbero da ricercarsi in interazioni ancora sconosciute della materia convenzionale con la materia oscura, nell'ambito delle quali potrebbero esistere leggi fisiche a noi ancora ignote. "E' tuttavia da escludere," ha precisato Lansdale in un recente comunicato stampa, "che siamo incappati in una zona dell'universo a proprietà non isotropiche." In altre parole, il principio secondo cui tutto l'universo dovrebbe essere governato ovunque dalle medesime leggi fisiche, secondo Lansdale dovrebbe essere salvo.

"Potremmo invece essere finalmente sul punto," ha aggiunto l'astronomo americano, "di sollevare un velo sull'annoso mistero della materia oscura", che si spera possa chiarire anche le cause di innesco del fenomeno. Naturalmente c'è anche chi rifiuta stravolgimenti nell'ambito delle leggi della fisica e preferisce invocare una "regia" intelligente alla radice del fenomeno.

A tale proposito il SETI Institute ha diretto il radiotelescopio di Goldstone, nel deserto Mojave in California, verso la zona di gamma-pesci, ma i risultati sono stati negativi: nessun segnale di natura artificiale è stato captato. Intanto il fermento della comunità scientifica cresce di giorno in giorno e altri telescopi sono stati rivolti verso la costellazione dei Pesci, portando nuovi dati.

Dal 12 febbraio a oggi, pare che la "sequenza di stelle" sia aumentata di un'unità, e proprio quest'ultima stella avrebbe aggiunto ulteriore scompiglio tra gli scienziati. Sembra infatti che le caratteristiche spettrografiche di questa stella (HD216770) siano identiche a quelle di una stella intorno alla quale nel luglio 2003 era stato osservato un pianeta extrasolare, che adesso invece non è più rintracciabile.

Proprio in questi giorni Lansdale e colleghi si accingono a fare ulteriori osservazioni per vedere se la mancanza del pianeta in questione sia da imputare a un errore nella procedura di rilevazione o a un fenomeno di tipo diverso. Nel frattempo Lansdale ha detto anche di voler verificare di nuovo tutte le stelle della "sequenza", per vedere se nel frattempo se ne fosse aggiunta qualcuna. E' per ora molto difficile infatti rendersi conto della rapidità del fenomeno. Lansdale propende per qualcosa di lento, che è andato consolidandosi nel corso di milioni di anni, ma l'ultima osservazione sembrerebbe andare contro questa ipotesi.

Per ora il numero di stelle allineate è di quarantadue.