Divertente e raffinato Ladykillers è un omaggio divertito, ma anche estremamente curato che i Fratelli Joel & Etan Coen fanno nei confronti di un grande classico della black comedy britannica. Il posto che fu del grande Alec Guinness è ereditato da un altrettanto estroso Tom Hanks e l'azione è trasposta dalle nebbie londinesi di cinquanta anni fa all'assolato estuario del Mississipi del giorno d'oggi dove la vecchina che deve essere raggirata, è un'anziana vedova di colore.
Fingendosi dei musicisti cultori della musica rinascimentale, un gruppo di criminali da strapazzo deve scavare un tunnel fino ad arrivare alla cassaforte di un Casinò galleggiante. Al di là della trama, quello che rende questo film un vero e proprio piccolo grande gioiello di ironia e gusto, è una fotografia affascinante con un Tom Hanks insolito nel ruolo di un eclettico lestofante in grado di sedurre l'interlocutore e la platea con la sua affettata recitazione delle poesie di Edgar Allan Poe cui volutamente assomiglia anche un po' fisicamente.
Diverso rispetto al cinema consueto dei Fratelli Coen (ma esiste davvero un cinema consueto per i Coen?) che - da qualche anno a questa parte - si sono imposti come due autori da cui è lecito attendersi di tutto, Ladykillers è un film fascinoso, carico di un'ironia sottile in cui perfino un gattone rosso sembra recitare una parte misteriosa ed un po' enigmatica. Non mancano i momenti di comicità pura e alcune situazioni da slapstick comedy esilarante che rischiano di fare cadere lo spettatore dalla sedia. Come nel caso del tentativo di omicidio portato avanti dall'attore orientale Tzi Ma ai danni della (povera?) vecchietta o nella scena finale in cui sarà proprio il gatto a rimettere in ordine le cose: cenere alla cenere, polvere alla polvere, spazzatura alla spazzatura...
Da non perdere d'occhio anche i dettagli: come il quadro della buonanima del marito scomparso da qualche anno o come il direttore del coro Gospel sotto cui si cela un irriconoscibile Eddie Murphy.











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