Basandosi sulle analisi delle osservazioni delle microonde della radiazione di fondo del Big bang effettuate nel 2003 dal satellite WMAP (Wilkinson Microwave Anisotropy Probe), un team di astronomi dell'Università di Ulm in Germania ha formulato la teoria secondo la quale l'universo avrebbe la forma di un corno medioevale o, più semplicemente, di una tromba. L'annuncio è stato fatto qualche giorno fa su New Scientist. Secondo questa teoria, l'universo sarebbe infinitamente lungo e stretto da un lato, e finitamente largo dall'altro, proprio come una tromba, in maniera da rendere il suo volume complessivo circa 1032 anni luce cubici. Un volume molto grande, ma comunque finito. Secondo Frank Steiner, che ha guidato la ricerca, questa sarebbe la forma che meglio si adatta alle osservazioni della distribuzione dei residui della radiazione di fondo. Se il modello trovasse ulteriori conferme, costringerebbe a rivedere pesantemente il cosiddetto "Principio Cosmologico", quel concetto secondo il quale l'universo dovrebbe essere più meno lo stesso in qualsiasi direzione lo si osservi. Invece "se a qualcuno capitasse di trovarsi lungo l'stremità stretta della tromba," ha spiegato Holger Then, un altro membro del team, "succederebbero delle cose molto strane." Ad esempio, sembra infatti che, se qualcuno infilasse la testa dentro l'estremità della tromba, potrebbe vedersi la nuca. Mentre spingendosi verso l'altra estremità, un astronauta vedrebbe se stesso venirsi incontro. E questo grazie alle caratteristiche di questa strana geometria conosciuta con il nome di topologia di Picard, non dal nome non di un celebre capitano di astronavi, ma da quello del matematico francese Emile Picard (1856-1941) che per primo ne formulò le equazioni algebriche.