Come sarebbe la vita reale degli abitanti di New York, se le mirabolanti avventure dei supereroi Marvel - in ordine di apparizione, la Torcia Umana, Submariner, Capitan America, i Fantastici Quattro, l'Incredibile Hulk, l'Uomo Ragno, gli X-Men e decine di altri - fossero avvenute davvero? Altro che Ground Zero, verrebbe da dire...

In realtà, esiste uno splendido volume a fumetti realizzato con inusuale tecnica pittorica - che dopo quell'exploit ha fatto letteralmente scuola - appena ristampato dalla Panini Comics. Si tratta di Marvels (224 pp., 21 euro), che affronta con incredibile perizia trent'anni di avventure fumettistiche della Casa delle Idee (soprannome con cui è nota tra gli appassionati la casa editrice statunitense Marvel Comics), intrecciando coerentemente le vicende narrate dal 1939 al 1973 (dalla Seconda Guerra Mondiale con l'apparizione della prima Torcia Umana alla morte di Gwen Stacy, la fidanzata più amata di Peter Parker, alter ego di Spider-Man) nel caratteristico "Marvel style" e qui ripresentate da un'angolazione particolare: quella del fotoreporter Phil Sheldon che assiste trra le persone comuni ascesa e caduta delle "meraviglie" rappresentate dai supereroi, che suscitano attese e timori, passioni e gelosie, nonché tutte quelle sensazioni che nascerebbero in ognuno di noi se gli avvenimenti dei fumetti (che spesso e volentieri vanno affrontati con la caratteristica "sospensione d'incredulità") fossero accaduti realmente.