Pur essendo pieno di "falle" sotto il profilo narrativo e interpretativo con personaggi sopra le righe ed eccessivamente "stilizzati" (il bello, l'intrepida astronauta, il professore cattivo, il professore buono, nonché l'immancabile generale americano) The Core è un film divertente e piacevole, più vicino allo spirito dei film anni Sessanta che alla fantascienza stile Deep Impact e Armageddon.

Diretto da Jon Amiel, già regista di Entrapment, The Core ha i suoi momenti migliori nella fase di preparazione della cosiddetta "terra-nave" per il suo viaggio verso il nocciolo del nostro pianeta che - dopo essersi fermato - sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza del genere umano.

Sebbene eccessivamente lungo e con troppi finali a sorpresa, The Core è segnato da un ottimo ritmo e - soprattutto - da un'ironia di fondo che mantiene sempre alto il tono complessivo della narrazione. Anche se i personaggi non offrono molto in più del cliché va sottolineata la presenza carismatica di Aaron Eckhart (Possession) nel ruolo dell'eroe bellone ed intelligente, nonché l'assoluta inespressività di Hilary Swank (premio Oscar per Boys don't cry) che risulta particolarmente imbarazzante nei momenti più drammatici della storia.

Grande ruolo hanno, invece, gli effetti speciali come è prevedibile che sia: l'atterraggio di fortuna dello Shuttle a Los Angeles, la distruzione di Roma e San Francisco, le tempeste e il viaggio sotterraneo, rendono comunque spettacolare e intrigante sotto il profilo visivo una storia complessa dove la scienza, ovviamente, va inevitabilmente a farsi benedire in cambio della gloria cinematografica.