Tra qualche secolo l'umanità si sarà sparsa tra le stelle e il livello tecnologico sarà salito a vette inimmaginabili.
Alcuni vecchi problemi sono stati risolti ma ne sono sorti di nuovi, come scopre il protagonista del romanzo, Boris Chong.
Problemi con la famiglia, con l'ex amante e anche con una vampira digitale che lo ha seguito da Marte, insomma una vita interessante in tempi interessanti, il tutto sullo sfondo di un immenso spazioporto dove si mescolano umani più o meno geneticamente modificati, alieni, cyborg e intelligenze artificiali.
Lo scrittore israeliano Lavie Tidhar ha unito diversi racconti nel romanzo Stazione centrale, l'immenso spazioporto che collega la Terra con la galassia, creando un intreccio di storie complesso ma affascinante.
Il libro
Tel Aviv, prossimo futuro.
Dove un tempo si stendeva la città, oggi s’innalza la Central Station, torre smisurata e organismo vivente, crocevia di viaggi interstellari e relazioni umane.
Qui, alla luce dei neon dei bazar, tra foreste di cavi di fibra ottica intrecciati come radici di un albero cosmico, pulsano le storie di chi non ha lasciato la Terra, e che continua a vivere all’ombra del pianeta madre.
Boris Chong torna da Marte dopo anni di lontananza. La sua famiglia lo attende, ma il padre, ridotto a un fragile guscio, è avvolto da segreti che bruciano più delle ferite.
Nel quartiere vecchio, Mama Jones accudisce un bambino diverso da tutti gli altri, un piccolo capace di toccare l’acqua e farla cantare. Un miracolo che incanta… e spaventa.
Carmel, vampira di dati, si nutre di ricordi altrui, di flussi digitali che la attraversano come sangue virtuale. Vive ai margini, dove gli androidi hanno imparato a reclamare la propria autonoma e gli umani si perdono nella Rete invisibile che tutto connette.
Tra le viuzze polverose e i mercati sospesi, il Signore delle Cose Abbandonate raccoglie ciò che il progresso dimentica: frammenti di tecnologie obsolete, reliquie di un mondo che non c’è più.
Ma sotto la superficie di queste vite apparentemente separate si muove qualcosa di antico e inafferrabile: memorie condivise, amori interrotti, promesse di redenzione, ombre di guerre spaziali del passato.
Perché nessuno può sfuggire alla Rete della Central Station.
L'autore
Lavie Tidhar è nato ad Afula in Israele nel 1976. Ha vissuto in molti paesi tra cui Sud Africa, Laos, Vanatu e dal 2013 è professore presso l'American International University a Londra. Ha pubblicato il suo primo racconto, Alienation and Love in the Hebrew Alphabet, sulla rivista online ChiZine nel 2005.
Ha vinto il World Fantasy Award con il romanzo Osama (2011) ma il suo libro di maggior successo è Central Station, che si è aggiudicato il premio John W. Campbell, il Neukom Prize e il Chinese Nebula.
Ha curato l'antologia Il grande libro della fantascienza mondiale, edito in italia da Fanucci.
Lavie Tidhar, Stazione centrale (Central Station, 2016), Mondadori, collana Urania n. 1742 euro 7,90 – ebook euro 5,99












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