Dopo averlo visto in azione in compagnia di She-Hulk, è attesissimo il ritorno di Charlie Cox nei panni dell’avvocato Matt Murdock e del suo alterego eroico in Daredevil: Born Again, serie da 18 episodi che sarebbe dovuta arrivare su Disney+ agli inizi del 2024, ma che è finita – insieme ad altri progetti come X-Men ’97 e Agatha: Darkhold Diaries – nel limbo dei rinvii causati dallo sciopero indetto dai sindacati WGA e SAG-AFTRA. A mantenere viva l’attenzione sul Giustiziere di Hell's Kitchen però ci pensa Steven DeKnight, showrunner della prima stagione della serie Netflix Daredevil, prima iterazione del Matt Murdock interpretato da Cox. Secondo DeKnight, infatti, Disney avrebbe messo in atto un vecchio trucchetto ai danni dei suoi dipendenti, cambiando il nome della serie al fine di trasformarla in un nuovo progetto, per poter resettare i contratti dei lavoratori coinvolti.“È un vecchio raggiro della Disney, in cui cambiano leggermente il titolo di una serie per azzerare i termini di contratto a quelli della prima stagione” ha scritto lo showrunner su X/Twitter “i sindacati dovrebbero prendere coscienza del problema e smantellarlo!”

Poiché tre dei personaggi principali della serie (Charlie Cox/Daredevil, Vincent d’Onofrio/Kingpin, Jon Bernthal/Punisher) tornano a essere interpretati dagli attori che ne hanno già vestiti i panni dal 2015 al 2018, DeKnight critica la mossa dei nuovi proprietari del franchise Marvel che hanno impedito un ritorno economico per il team di persone – lui compreso – che hanno portato il Diavolo Rosso di Cox sullo schermo per primi.Una critica non certo disinteressata, che divampa in un periodo in cui diritti dei lavoratori e proprietà intellettuale sono argomenti molto discussi, pronti a essere messi in discussione ogni giorno, tweet dopo tweet.