Quanto è costato

Qualcosa intorno ai 150 milioni di dollari per il cast, una sessantina per gli effetti speciali, sceneggiatura scritta e riscritta, location, riprese. I soldi spesi per la produzione di Indiana Jones e il quadrante del destino sono molto vicini ai 300 milioni di dollari. Una cifra enorme che lo mette nei primi tredici film della storia nella classifica dei più costosi. Meno facile dire quanto sia stato speso per il marketing, cifre generalmente tenute separate e più riservate, ma la cifra è plausibilmente tra i 100 e i 200 milioni di dollari. Secondo gli analisti, anche considerato che dei biglietti nelle tasche della compagnia di produzione arriva circa il 60%, ma anche che dopo le sale ci sono altri introiti, tra merchandising, home video, streaming e in prospettiva tv, il film avrebbe una chance di andare in pari, tutto considerato, se nelle sale incassasse tre i 600 e gli 800 milioni di dollari.

Quanto ha incassato

Un traguardo che al momento appare non solo lontano, ma quasi certamente irraggiungibile. Fin da subito, con un'apertura di soli 60 milioni, si era capito che marcava male. A tre settimane dall'uscita, Indiana Jones e il tempio del destino ha incassato meno di 150 milioni di dollari sul mercato americano e poco di più su quello internazionale (sul quale tra l'altro la percentuale che arriva alla produzione è anche inferiore) per un totale di circa 307 milioni. Il film continua a essere proiettato nelle sale, ma ormai è uscito in tutto il mondo e gli incassi, dopo tre settimane, decrescono a vista d'occhio.

Il problema è che per la Disney, in questo momento, questo disastro economico non ci voleva proprio. La compagnia, già in difficoltà economicamente dopo il passo forse troppo lungo dell'acquisizione di 20th Century Fox, ha inanellato una serie di flop clamorosa: Lightyear, Strange World, Ant-Man and the Wasp: Quantumania, Elemental: tanto da far sembrare un successo la versione live-action della Sirenetta, Little Mermaid, che dopo un avvio lento è arrivato a incassare circa 600 milioni.

A questi problemi si aggiunge anche la battaglia legale con la Florida, che ospita alcuni dei parchi più importanti di Disney.

Gli altri film della serie

La serie di Indiana Jones, storicamente, è stata caratterizzata dal costare poco e incassare molto. Il primo film, I predatori dell'arca perduta, diretto da Steven Spielberg, era costato solo 18 milioni e ne aveva incassato 390; il secondo, Indiana Jones e il tempio del destino, era costato 28 e ne aveva portato a casa 333. Indiana Jones e l'ultima crociata, con Sean Connery, era costato 48 milioni, e ne aveva incassato ben 474. Quindici anni fa, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo era costato ben 185 milioni ma, pur tra mille critiche, alla fine ne aveva incassati 790. Il Quadrante del destino è di gran lunga il più costoso della serie, e si avvia a essere il primo a rappresentare un disastro economico.

La crisi Disney

Intanto il titolo Disney continua a scendere a Wall Street, avendo perso quasi un quarto del suo valore da gennaio. Disney si era esposta molto nel 2017 pagando circa 71 miliardi di dollari per l'acquisizione di 21st Century Fox (la holding proprietaria della 20th Century Fox, dello streaming Hulu, e di altri asset). Un passo lungo al quale era seguita nel 2020 la “botta” della pandemia, che aveva praticamente azzerato gli incassi delle sale, causando un ammanco di oltre 50 miliardi di dollari. Le contromisure erano state il licenziamento di oltre settemila persone e il taglio di 5 miliardi di dollari di costi. Un passo falso poi fu fatto alzando eccessivamente i prezzi degli ingressi ai parchi, che aveva causato un crollo delle presenze. Poco prima dell'inizio della crisi il CEO Bob Iger nel febbraio 2020 annunciava di ritirarsi per andare in pensione, sostituito da Bob Chapek, per essere però richiamato per disperazione nel novembre del 2022. Ora, tra sciopero degli sceneggiatori, sciopero degli attori e col disastro di Indiana Jones, anche una figura leggendaria come Iger rischia di essere mandata a casa.