Secondo il Global e-waste monitor i rifiuti elettronici globali prodotti nel 2019 sono stati 53,6 milioni di tonnellate.

Il dato è riferito al 2019, ma la situazione è destinata a peggiorare, inoltre il riciclo è ancora lontano da valori accettabili, non arrivando al venti per cento.

La soluzione immaginata dallo scrittore cinese Chen Qiufan è abbastanza semplice, si sceglie un'isola e si scaricano lì tutti i rifiuti in attesa del riciclo, facile ribattezzare Silicon Island quel posto sventurato.

Un misto tra l'Eldorado e un girone dell'inferno dantesco, dove i lavoratori sono esposti a ogni genere di sostanze tossiche utilizzate per estrarre l'oro e gli altri minerali dai rifiuti.

Bagni acidi, mercurio, acqua regia, la diossina prodotta dalla plastica bruciata, i miasmi delle colle e dei solventi costituiscono un terribile pericolo per chi si trova sull'isola.

Questo lo scenario descritto in Marea tossica, un romanzo angosciante anche perché Silicon Island è modellata sulla gigantesca discarica di Guiyu, una città posta nella regione di nascita dell'autore.

Un posto del genere vive di un equilibrio molto precario, destinato a crollare con effetti devastanti. 

Il libro

Avete presente Garbage Island, l’isola di rifiuti grande due volte il Texas che galleggia nell’Oceano Pacifico?

Ecco, immaginate di compattarla e di renderla abitabile. Immaginate di sfruttarla come miniera di materiali tecnologici di recupero, facendola così diventare meta di nuovi paria, disperati che si accontentano di un lavoro sottopagato e deleterio per la salute.

Ora, aggiungete qualche deriva cyberpunk e mafiosa, mescolate… e ottenete il cocktail esplosivo di  “Marea tossica”, il romanzo distopico nato dalla penna di Chen Qiufan.

Insieme a Liu Cixin, Chen è uno degli scrittori di fantascienza cinese che stanno più facendo parlare di sé a livello internazionale, ma mentre il primo ha la vocazione per le saghe galattiche che abbracciano intere epoche storiche, le vicende narrate dal secondo si concentrano su tempi e luoghi precisi, e sul punto di vista di pochi protagonisti.

Come Mimi, ennesima “ragazza dei rifiuti” arrivata a Silicon Isle con la speranza di una vita migliore, per quanto in mezzo ai rifiuti e alle lotte tra le gang rivali.

Come Jincheng, figlio del capo del clan Luo, contaminato da una protesi misteriosa, che sembra dotata di una volontà propria.

O ancora come Kaizong, fuggito da piccolo dall’isola per andare a vivere con il padre in America, e chiamato a tornarci in cerca di un senso d’identità perduto, tra i suoi studi umanistici e gli interrogativi etici scaturiti dagli ultimi ritrovati tecnologici.

Un grande tifone sta per abbattersi su Silicon Isle, e non solo in senso meteorologico. Perché quando le macchine entrano in simbiosi con moderni schiavi sull’orlo della ribellione, l’equilibrio precario che la teneva insieme è destinato a essere stravolto per sempre.

L'autore

Chen Qiufan è nato a Shantou, Cina, nel 1981.

È laureato in arte e letteratura a Pechino e lavora per Google Cina, ha debuttato come scrittore nei primi anni 2000 vincendo numerosi premi nel suo paese e riuscendo a farsi conoscere anche all'estero.

In Italia, oltre a Marea tossica, ha pubblicato l'antologia L'eterno addio e altre storie, edito da Future Fiction.

Chen Qiufan, Marea Tossica (荒潮, 2013), Mondadori Editore,  collana Urania nr. 1715, traduzione Benedetta Tavani -  euro 6,90