Con L’astronave atomica del dottor Quatermass (The Quatermass Xperiment, negli USA viene distribuito con il nome di Creeping Unknow) ci crogioliamo in pieno clima anni ’50, con le sue atmosfere gotiche e crepuscolari mixate in un horror fantascientifico – con elementi di giallo – di tutto rispetto.

Un bianco e nero doc britannico di 86 densi minuti di thriller, con il dottor Quatermass immerso nelle stupende ambientazioni della campagna inglese e di una Londra misteriosa e notturna.

Si tratta del primo film uscito nel 1955 e diretto dall’inglese Val Guest facente parte di una notissima trilogia o meglio, come vedremo, quadrilogia.

La sceneggiatura è di Nigel Kneale, Richard Landau e dello stesso regista Guest.

Il genere è quello della fantascienza contaminata dall’horror poliziesco e nasce dalla serie televisiva in sei puntate The Quatermass Experiment, trasmessa nel 1953 (sceneggiatore Nigel Kneale per la BBC), quindi due anni prima del film.

Nigel Kneale risulterà il possessore legale dell’utilizzo del personaggio del professor Bernard Quatermass, che comparirà non solo in TV e al cinema ma anche in romanzi di fantascienza (in Italia Progetto Quatermass, in Urania nel 1962) e addirittura in un radiodramma.

C’è da dire che visto il successo di botteghino la Hammer (fondata nel 1949) tentò subito il bis ma Kneale rifiutò di cedere il nome di Quatermass e il film uscì comunque nel 1956 con il titolo X contro il centro atomico (X the Unknow) di Leslie Norman di cui abbiamo parlato tempo fa.

Il professore britannico, caratterizzato da un tipico aplomb inglese, ha una grande conoscenza scientifica che gli permette più volte di salvare il mondo.

Il film inizia con due innamorati che stanno per baciarsi adagiati su un covone di grano quando –siamo al tramonto – odono un rumore come di un jet. L’uomo cerca di trattenere la donna che però, rischiando, si rifugia nella sua casa di campagna dove il padre li fa entrare. Appena il tempo di mettersi per terra che si ode un grande scoppio e parte del tetto crolla. L’anziano allora esce con un fucile e vede un razzo fumante, il Q1, conficcato nel terreno.

Arrivano i vigili del fuoco e la polizia, mentre la gente si affolla intorno al bolide ancora incandescente.

La polizia pensa ad “un regalo di Marte”.

La radio dirama un comunicato del Ministero dell’Interno in cui afferma che “l’oggetto è stato avvistato alle 21.15 circa ed il suo tragitto è stato seguito da varie persone nel sud. La cosa non è allarmante, tuttavia i civili devono tenersi lontani”.

Il dottor Quatermass (Brian Donlevy) ha lanciato nello spazio dall’Australia un razzo atomico in un volo orbitale a 1.500 miglia dalla Terra con equipaggio umano, che però finisce male, con la caduta del razzo nella campagna inglese, vicino a Londra.

Quatermass, la moglie di uno degli astronauti Judith Carroon (Margia Dean) e funzionari ministeriali si recano immediatamente nel sito.

Il razzo deve perdere calore e ci vogliono quattro ore almeno, ma nel frattempo via radio cercano dall’esterno di mettersi in contatto con l’interno perché hanno sentito che dentro c’è qualcuno e quindi l’uscita del razzo viene raffreddata con appositi potenti gettiti d’acqua.

Uno dei tre membri è sopravvissuto (gli altri due sono spariti): Victor Carroon (Richard Wordsworth, pronipote del poeta).

Le tute a pressione sono vuote ed i caschi inutilizzati e la scatola nera è rotta ma il film si è salvato.

Dall’edizione del News Chronicle apprendiamo che l’evento è avvenuto venerdì 22 ottobre 1954. In una indagine successiva nel razzo si scopre una forma gelatinosa sui cavi che sono quanto rimasto dei due astronauti spariti di nome Reichenheim e Green.

Nella pellicola si vede che qualcosa è entrato nella nave spaziale e ha ucciso i due astronauti mentre il terzo cerca di respingerla, ma ne viene compenetrato.

L’astronauta viene trasportato in un primo tempo in un laboratorio medico gestito dallo stesso scienziato e poi in una clinica attrezzata e ricoverato, perché il suo corpo sembra mutare, addirittura in un vegetale, precisamente in un cactus e viene inizialmente aiutato dalla moglie che lo fa fuggire con l’aiuto di un tassista complice che però viene ucciso, anzi disossato, dall’astronauta.

Così la moglie lo porta via guidando il taxi, ma il marito fugge quando lei scopre la mano trasformata in cactus che l’astronauta aveva colpito con violenza nella stanza della clinica.

La donna, che è una matematica, viene ritrovata da sola al volante della macchina mentre parla in maniera sconclusionata della mano vegetalizzata.

Si attivano le ricerche in tutta Londra, anche nel Tamigi tramite pattuglie fluviali grazie all’ispettore Lomax (Jack Warner).

L’analisi del corpo del tassista dimostra che c’è stata una sorta di contaminazione biologica con un cactus.

In realtà si tratta di una presenza aliena che si è insinuata nella navicella spaziale come una forma di energia che vagava nello spazio, uccidendo due astronauti e impossessandosi del terzo.

Per sopravvivere ha bisogno di energia e così uccide umani e animali e se li mangia.

Carroon penetra in una farmacia e mostra il braccio destro trasformato in cactus e uccide il farmacista, trovato anch’esso disossato. Sembra che l’astronauta avesse voluto uccidersi con un miscuglio di farmaci.

Carroon è quindi fuggito e vaga di notte lungo il Tamigi in preda ad una sorta di malattia finché non giunge ad un porto dove incontra una ragazzina che porta la sua bambola a passeggio.

L’astronauta si sveglia (dormiva in una barca) ed esce ma con una manata sfascia il giocattolo e fugge, ma la notizia giunge alla polizia.

Carroon deve tuttavia nutrirsi e lo fa entrando di notte in uno zoo, dopo che il custode ha finito il suo turno e si allontana in bicicletta. Le riprese degli animali inquieti nello zoo sono particolarmente ansiogene. Il vento soffia e le foglie tremolano mentre lui si avvicina alla gabbia dei felini.

All’alba ci si accorge che diversi animali, tra cui un leopardo e un leone, sono stati uccisi e lo zoo viene chiuso dalle autorità.

Si trovano tracce della terribile gelatina assassina che discioglie assorbendolo qualsiasi animale in 10 minuti.

Una barbona ubriacona, Rosie (Thora Hird), va al posto di Polizia per denunciare un fatto strano e cioè ha visto una enorme “cosa” in fondo ad una strada. L’essere strisciava arrampicandosi su un muro.

Lomax a Scotland Yard viene avvertito e Quatermass è convocato presso il muro, alto 10 metri, su cui si era arrampicato il mostro gelatinoso, infatti sono trovate le tracce.

Viene dato l’allarme alla popolazione mentre la zona viene recintata.

Nel frattempo anche la gelatina lasciata in laboratorio si libera e cerca di divorare dei topolini in gabbia ma non ci riesce.

I mostri si riproducono dunque per una sorta di “gemmazione” dopo aver ingurgitato cibo.

Lomax si attiva per cercare ovunque il mostro e informa il ministro per avere militari che aiutino la polizia. Viene perlustrata tutta Londra mentre la BBC diffonde l’allarme.

Intanto la televisione si collega nella notte con l’Abbazia di Westminster con il giornalista Sir Lionel Dean che conduce un programma su un restauro ivi eseguito.

La camera 1 non funziona mentre la camera 2 inquadra un tecnico ucciso, naturalmente disossato.

In questa maniera, casualmente, il mostro – che è Carroon – viene scoperto.

La trasmissione culturale viene interrotta da Lomax quando si accorge che la camera ha inquadrato il mostro gelatinoso su una impalcatura. Una prima idea è distruggerlo con il lanciafiamme poi si pensa di utilizzare invece dei cavi elettrici.

Quatermass ordina che tutta l’elettricità di Londra sia indirizzata sul mostro, mentre le auto della polizia avvertono i cittadini per mezzo degli altoparlanti e le luci della città progressivamente si spengono.

Così i cavi vengono collegati all’impalcatura metallica dove si trova il mostro. Viene dato il segnale e la corrente elettrizza i tubi bruciandolo completamente. Quatermass si sincera che il mostro sia stato eliminato mentre un assistente, Marsh, chiede se gli possa essere d’aiuto: lui risponde: “Sì. Dobbiamo ripartire”. E così nella scena finale si vede un nuovo razzo che decolla verso lo spazio cosmico.

Il film è stato realizzato dalla nota casa di produzione specialistica inglese Hammer, con un budget di 42.000 £.

La serie televisiva si compone di quattro film, tutti sceneggiati da Kneale. Oltre L’astronave atomica del dottor Quatermass (1953), ci sono I vampiri dello spazio (1957), che fu quindi il vero seguito autorizzato da Kneale, L’astronave degli esseri perduti (1967) e, dopo tanti anni, Quatermass Conclusion: la terra esplode (1979).

Bibliografia

Chiavini R., Pizzo G. F., Tetro M., Guida al cinema di fantascienza, Odoya (2014)

Vatinno G., Avatar Nostro che sei nei cieli, Delos (2023)