Ancora una volta ci troviamo a dover scrivere un articolo doloroso dando l'addio a un caro amico e a una persona che abbiamo amato, rispettato e apprezzato. La notizia della scomparsa di Valerio Evangelisti ci ha raggiunti ieri sera all'improvviso. Le cause non sono state ancora rese note. Valerio non aveva ancora settant'anni – era nato il 20 giugno 1952 a Bologna – ma da qualche anno aveva problemi di salute.

Era entrato nel mondo della fantascienza piano piano, partecipando alle conferenze online sulle BBS negli anni novanta, dove aveva conosciuto Vittorio Curtoni con cui era diventato grande amico. Aveva provato a partecipare al premio Urania diverse volte, inizialmente con scarso successo; poi nel 1993 l'ennesima riscrittura di Nicolas Eymerich l'inquisitore era risultata vincitrice, ma non soltanto: era diventato un bestseller, il fascicolo di Urania più venduto dell'anno, cosa mai accaduta per un autore italiano. C'erano stati i seguiti, le traduzioni all'estero, il successo finché aveva potuto abbandonare il suo lavoro e dedicarsi solo alla scrittura.

Altro successo è poi il ciclo di Magus, dedicato alla figura di Nostradamus, poi romanzi sulla storia americana, sulla storia del Messico, il ciclo dei Pirati Tortuga, la storia della nascita del socialismo in Emilia Romagna. Negli ultimi anni era finalmente tornato a Eymerich con due nuovi romanzi, Eymerich risorge e Il fantasma di Eymerich.

Oltre alla narrative Evangelisti è stato autore di numerosi saggi, prevalentemente di argomento politico. Ha curato una rubrica su Robot intitolata Al rogo che ha contribuito a rilanciare la rivista dopo la sua rifondazione nel 2003.

Tra le attività al di fuori di quella di scrittore la direzione dell'importante rivista online Carmilla e l'attività politica, che l'aveva visto anche capolista per Potere al Popolo alle elezioni amministrative a Bologna nel 2021.

Nel 2009 aveva affrontato un tumore al sistema linfatico, che era riuscito a sconfiggere subendo però l'asportazione di un polmone.