La saga di videogame sparatutto (o first person shooter se preferite) Halo creata nel 2001 per la Microsoft è uno dei più grandi successi di tutti i tempi, arrivando fino al recente Halo Infinite (2021) attraverso vari capitoli, spin-off e alcune mini webserie con episodi della durata di pochi minuti create per lo streaming molto prima che diventasse un mondo in cui capitalizzare e con non pochi limiti di budget. Nel 2013 però Steven Spielberg iniziò la produzione di una serie vera e propria per la XBox Entertaiment Studios (ora scomparsa) con la sua Amblin Television, non sapendo che sarebbero dovuto passare anni, cambiare canali, showrunner, registi e trame fino alla nascita di Paramount+, casa negli States della galassia in streaming di Star Trek che aveva ben chiaro cosa voleva come nuova saga di fantascienza: Halo.

Le origini

I due attuali showrunner di Halo, Kyle Killen (la serie Awake) e Steven Kane (la serie The Last Ship) hanno deciso di creare una serie per il grande pubblico che non conoscesse i videogame e i dettagli della sua ormai ampia mitologia, creando la cosiddetta silver timeline, ovvero un versione che ha solo alcuni rimandi alla saga ma che prosegue per una sua strada indipendente. A parte un passaggio che comunque scoprirete proprio nei primi due episodi della serie.

La trama

Halo non perde tempo e fin dal primo episodio scaraventa gli spettatori in una battaglia cruenta in cui abbondano arti strappati, sangue e scene alquanto forti, ma almeno inizialmente, la situazione è almeno ambigua. Gli Spartan sono supersoldati evoluti tecnologicamente e creati dalla dottoressa Catherine Halsey (Natasha McElhone, la serie The First) insieme all'intelligenza artificiale Cortana (da sempre con la voce di Jen Taylor) che ha lo scopo di supportare i soldati in battaglia e ha una spiccata personalità. La loro missione però è fermare la ribellione di alcuni pianeti che non vogliono più sottostare alle imposizioni della United Nation Space Command (UNSC per semplificare). Quando la storia inizia, siamo sulla colonia chiamata Madrigal ed è in corso una battaglia sanguinaria tra gli spartan e i ribelli, a cui poi si aggiungono gli alieni covenant, un coalizione di varie razze aliene che vogliono, ovviamente, conquistare la galassia. Ed ecco entrare in scena lo spartan John-117 (Pablo Schreiber, American Gods) o Master Chief come viene spesso chiamato nei videogame. Lui è il supersoldato per eccellenza e esegue gli ordini ciecamente, per un motivo alquanto terrificante: la suddetta dottoressa Halsey aveva rapito parecchi bambini con un DNA particolare per farli crescere come macchine da guerra ubbidienti a tutti gli ordini. Questo passaggio narrativo non compariva nella saga dei videogame, ma nel primo romanzo del 2001 di una lunga serie, Halo: La caduta di Reach (2014, Multiplayer edizioni) di Eric Nylund.

Le cose cambiano

Accadono però tre cose: John-117 scopre una sopravvissuta della colonia, la teenager Kwan Ha Boo (Yerin Ha) che si sente in dovere di proteggere (vi ricorda qualcuno?), arriva l'ex spartan Soren-066 (Bokeem Woodbine, Ghostbusters: Legacy, 2021) che era riuscito a fuggire al condizionamento mentale della UNSC e soprattutto, John tocca una pietra in una caverna con alcune antiche iscrizioni, che inziano a sbloccargli la memoria e mettere in dubbio tutto quello che credeva di sapere. Inoltre, se nei videogame il suo volto non si è mai visto, qui è stata fatta la scelta di fargli togliere il casco, non a caso Superherohype ha soprannominato la serie The Spartandalorian. E, vi state chiedendo il significato del titolo? È un ulteriore mistero che vi lasciamo il piacere di scoprire se non conoscete i videogame.

I nove episodi della prima stagione di Halo debuttano in contemporanea anche da noi oggi 24 marzo su Sky Atlantic e Now con cadenza settimanale sottotitolati in italiano, mentre per la versione doppiata bisognerà aspettare solo il 28 marzo, nel frattempo Paramount+ ha già dato la luce verde per la stagione due, vi lasciamo con il più recente trailer in lingua originale.