Questi racconti eccellono nella fantascienza. Questi racconti eccellono nell’amore. E se avete bisogno di distinguere tra le due cose, be’, Abbey Mei Otis è qui per impedirvelo. Perché se la barriera tra ciò che è fantascienza e ciò che è letteratura non è ancora stata abbattuta, questa raccolta di Abbey Mei Otis conficca un martello fluorescente in quel muro. Così scrive il Columbia Journal di  questa antologia, ma non si faccia l'errore di immaginare un libro riscaldato dalla positività del romanticismo, anzi. Alcuni lettori lo definiscono "il libro più deprimente che abbia mai letto", duro da leggere, e tuttavia ne confermano la qualità con voti molto alti.

Alien Virus Love Disaster di Abbey Mei Otis è il primo libro di Zona 42 per il 2021, anche se il virus rappresentato in copertina non possono non ricacciarlo nell'incubo del 2020.

Il libro

“Niente più luci, niente più brillantini. Solo il cielo nero, sporco di stelle normali. Per ognuna che conto, ce n’è un’altra. Per ogni mondo che ti delude ce n’è un altro, e un altro ancora, a prometterti la redenzione. È strano guardarle dal basso. Tremolano e pulsano e dal mio interno rispondono altre pulsazioni e so senza saperlo che quello che ho dentro è la stessa cosa che c’è lassù. Di me non rimane che un sottile confine di pelle tra due campi stellari.”

Esistono periferie fisiche, fatte di zone industriali, caseggiati anonimi o cantieri abbandonati, e poi c’è la eriferia: un concetto, una zona di frontiera, un luogo universale e universalmente riconoscibile che trascende i caratteri nazionali per diventare rifugio per i reietti, gli invisibili, i marginali.È in questa terra di nessuno che prende vita l’universo di Alien Virus Love Disaster, una costellazione di fabbriche magiche e centri di smaltimento rifiuti, autostrade sopraelevate che conducono a un altrove lontano e migliore, chiese orribili dai muri color salmone e case che richiedono sacrifici umani. Un luogo dove gli alieni non solo esistono, ma vivono insieme a noi e pagano per vederci lottare; dove i ricchi organizzano feste stravaganti e i bambini giocano dentro scheletri di case mai finite; dove creature misteriose compaiono in supermercati occupati e melanconiche ragazze lunari si struggono in riva al mare. Abbey Mei Otis presta la sua voce a queste parabole di sussistenza e resistenza, cronache di un mondo sconosciuto e insieme troppo familiare, che riesce simultaneamente a essere e non essere quello che abitiamo noi; un mondo dal quale è possibile fuggire, ma le cui cicatrici ci porteremo addosso per sempre, ovunque.

L'utrice

Cresciuta nei boschi del North Carolina Abbey Mei Otis vive a Washington DC, dove scrive e insegna. Ha frequentato il Clarion West Writers Workshop e il Michener Center for Writers dell’Università del Texas. I suoi racconti sono apparsi su Tin House, Strange Horizons, Tor.com, Barrelhouse, Gargoyle e Story Quarterly.

Abbey Mei Otis, Alien Virus Love Disaster (Alien Virus Love Disaster, 2018), traduzione di Chiara Puntil, 288 pagine, euro 15,90.