Quella che vi stiamo dando potrebbe essere, con larghissimo distacco, la più importante notizia che abbiamo mai dato.

Per oggi era stato annunciato un annuncio importante di carattere astronomico, che sarebbe stato rivelato alle 17 ora italiana. Ora, quando noi fantascientifici sentiamo parlare di "annuncio importante" pensiamo regolarmente a cose così grandi che, inevitabilmente, poi veniamo delusi quando scopriamo trattarsi solo di, per dire, tracce che fanno supporre la presenza di acqua su Marte, foto di buchi neri, scoperta di onde gravitazionali. Poi, per carità, alla fine ci entusiasmiamo anche noi. Facendo notare questa cosa a Licia Trosi, ieri, lei che già sapeva ci aveva risposto "questa volta vale la pena, vedrete". E caspita: aveva ragione.

Cosa hanno scoperto

Secondo l'annuncio, che riguarda i risultati di uno studio pubblicato su Nature Astronomy, un gruppo di astronomi ha rilevato tracce di fosfina nell'atmosfera di Venere. Una sostanza che viene considerata un chiaro indicatore della presenza di vita, perché, soprattutto in quelle proporzioni, per quanto ne sappiamo viene prodotta solo da batteri.

La ricerca non è stata casuale: gli astronomi avevano individuato macchie più scure negli strati nuvolosi di Venere che, secondo un'ipotesi, avrebbero potuto essere gigantesche colonie di batteri. Per cercare conferme sono state cercate sostanza che potessero confermare che si trattasse di forme di vita, e la scelta è caduta sulla fosfina.

Jane Graves, astrobiologa dell'Università di Cardiff, la capo progetto.
Jane Graves, astrobiologa dell'Università di Cardiff, la capo progetto.

Le ricerca è stata condotta con i radio telescopi Atacama Large Millimeter Array in Cile e James Clerk Maxwell Telescope alle Hawaii, strumenti che rilevano le onde radio emesse dai corpi celesti verso cui sono puntati. Analizzando la grande mole di dati raccolti i ricercatori hanno trovato una concentrazione di fosfina che oscillava tra le 5 e le 20 parti per miliardo nell’atmosfera venusiana, molto più di alta di quella rilevabile nell’atmosfera terrestre.

La prudenza è d'obbligo

Abbiamo voluto dare un titolo a questo articolo senza punti di domanda, ma la prudenza è d'obbligo. Le rilevazioni andranno confermate, e anche così non c'è la certezza assoluta che l'origine della fosfina sia per forza una forma di vita.

C'è un modo per saperlo però: andare a vedere. Occorrerà inviare una sonda che prelevi campioni da queste "macchie scure" e li analizzi, o magari, più complicato, li riporti sulla Terra.

Venere resta comunque un pianeta difficilissimo, con una temperatura e un'acidità al suolo che rendono impossibile atterrare anche per una sonda automatica. L'ipotesi quindi è che la vita si sia sviluppata non a terra ma nell'atmosfera.

Cosa significa

Un lettore di fantascienza capisce al volo cosa potrebbe significare una scoperta del genere. A oggi avevamo conoscenza di un solo pianeta dove si era sviluppata la vita: il nostro. Non eravamo in grado quindi di fare ipotesi sulla diffusione della vita nell'universo: poteva trattarsi di un fenomeno universale come di un caso fortuito verificatosi solo qui, per una catena unica di circostanze.Se è vero che c'è vita su un pianeta difficile come Venere, è chiaro che la nostra lancetta si sposta decisamente verso il primo estremo, e possiamo quindi aspettarci un universo brulicante di vita. E a quel punto, perché no, anche intelligente.