Le riprese dell'atteso The Batman sono state interrotte, come praticamente qualsiasi altro film non sia girato nell'artico (crediamo molto pochi) e come sappiamo la regola vale per film e telefilm: è impossibile al momento per le major comunicare il ritorno in azione. Nel frattempo il regista Matt Reeves (la saga del Pianeta delle scimmie) è stato intervistato da The Nerdist sulla sua serie come produttore, la molto particolare Tales from the Loop di Amazon Prime Video (che vi consigliamo di scoprire) e nel frattempo ha risposto ad alcune domande sulla sua visione di questa particolare incarnazione di Batman.

In origine

Nel caso per qualche motivo ve lo foste perso, Ben Affleck non è più Batman, Henry Cavill non è più (forse) Superman e la Warner ha premuto il famigerato tasto reboot per cui tutto quanto accaduto in Batman v Superman: Dawn of Justice e il non molto amato Justice League sono ora parti di un passato narrativo destinato a non tornare, con le ovvie eccezioni di Aquaman (Jason Momoa) e Wonder Woman (Gal Gadot) che proseguono la loro strada con enorme successo. Il futuro di The Flash con il volto Ezra Miller e di Cyborg (Ray Fisher) è nel limbo.

Oggi

Nell'intervista Reeves si è dimostrato un cultore dei Batman precedenti, lodando Batman – Il ritorno (1992), e l'interpretazione di Michelle Pfeiffer (Catwoman) e Danny DeVito (Il pinguino), definendo il film come una storia molto personale per Tim Burton e unica. Ma anche il Joker di Heath Ledger in Il cavaliere oscuro è un punto di riferimento che definisce come uno sguardo nell'abisso, un nichilismo così assoluto che non può essere sconfitto.

La sua visione

Il Batman ora interpretato da Robert Pattison (Il Re su Netflix) è diverso dai suoi predecessori:

Volevo realizzare un Batman non ancora completamente formato e vedere come si comporta in un mondo come quello attuale, rendendolo reale per le sue ferite interiori. Perché in fondo, questa persona sta facendo tutto questo per affrontare il trauma del suo passato.

Il tema

Reeves ha poi dichiarato che quando si era presentato in casa Warner per proporre la sua idea su The Batman, aveva detto che il suo voleva essere un approccio umanistico, e che se a loro non fosse piaciuto non poteva fare altro che non accettare il lavoro. Per sua fortuna gli executive si rivelarono molto interessati, dandogli la luce verde per procedere.

Ma un aspetto è importante:

Non volevo fare una storia delle origini [quindi forse niente omicidio dei genitori per una volta], ma una storia che riconoscesse quelle origini perché sono quelle che lo hanno fatto diventare ciò che è.

Bruce sta combattendo una battaglia interiore e diventare il Cavaliere oscuro è il suo modo di sollevarsi al di sopra del dolore. Ma non per questo lui lo capisce completamente, il regista lo definisce il concetto dell'ombra di sé e cosa ti spinge:

Quello che riesci a incorporare e di quanto invece non sei consapevole.

C'è qualcosa di molto psicologico, emotivo che si poteva esplorare insieme alla corruzione di Gotham, una corruzione che soprattutto in questo periodo è molto attuale.

The Batman vede tra i suoi protagonisti nomi eccellenti come Andy Serkis (il Caesar del suddetto Pianeta delle scimmie) nel ruolo di Alfred, Colin Farell (Animali fantastici) in quello del Pinguino, Zoë Kravitz (Big Little Lies) in quello di Selina Kyle/Catwoman, Jeffrey Wright (Westworld) nella divisa del commissario Gordon e John Turturro (The Plot Against America) in quello di Carmine Falcone. La data di arrivo nei cinema è rimasta per ora il 25 giugno 2021, speriamo che rimanga inalterata.