In sala ecco Hirohiko Araki, mangaka di prim'ordine, un'icona del bizzaro – è proprio il caso di dirlo – e dell'inaspettato. 

A lui Lucca Comics & Games ha dedicato ampio spazio dall'evento al talk show al Teatro del Giglio allo show case e tanti altri appuntamenti. Le possibilità di vedere il maestro all'opera sono molte e i fan ne sono entusiasti.  Credevo di trovare molti cosplayer del Joker invece sono moltissimi i fan che si sono avventurati nella realizzazione dei costumi dei personaggi di quell'immaginario assurdo che è l'arte di Araki. Addirittura ci sarà una sfilata nell'area Japan dedicata alle “poste plastiche” di quei personaggi in quanto assolutamente dinoccolate, strambe, quasi impossibili.

Da dove nasce quel look

La prima domanda che poniamo al famoso mangaka è proprio su come si documenta per realizzare quei look  che contraddistinguono la sua produzione artistica e la risposta è semplice: cammina fra la gente e qualsiasi persona sia più eccentrica, coraggiosa, colorata lo colpisce e da essa trae ispirazione.

Anche la sua esperienza italiana, i suoi viaggi nel Bel Pese lo hanno infulenzato moltissimo ed è per questo che spesso utilizza scenari classici europei, oltre, certamente, alla serie dedicata a Giorno Giovanna che è completamente ambientata in Italia. 

Le paraolimpiadi

Notizia fresca fresca di cui è onorato è quella di essere stato selezionato  per disegnare uno dei poster delle Paraolimpiadi prossime venuture che si terranno in Giappone nel 2020. Purtroppo non può parlarci molto di questo progetto perché è in corso d'opera, ma ci assicura che ci sta lavorando con impegno.

Per quanto riguarda invece il fumetto super eroistico non ha molto da dire. I suoi stessi personaggi passati erano molto muscolosi, ma andando avanti con il lavoro si è reso conto che la vera forza è quella interiore. I super eroi in stile americano non gli piacciono molto, pensa che si autocommiserino troppo.

Joestar

Riguardo il suo universo, la storia dei Joestar e dei personaggi, sia amici e nemici, il fatto che ricompaiano e si rimescolino fa parte del processo di rinascita, della trasformazione delle energie e della continuità dagli antenati sino alle future generazioni. Per lui ciò che scorre nel sangue di famiglia è potente e la carica vitale passa da genitore a figlio. I suoi personaggi hanno caratterizzazioni tali che non gli permettono di essere abbandonati e per questo ritornano anche se con avventure diverse, ambientazioni differenti.  Persino villain come Dio Brando non possono essere dimenticati e ricompaiono per nuove storie.

Il cattivo perfetto

La mia domanda riguarda Yoshikage Kira  e su come abbia potuto ideare un “cattivo” così perfetto. Per Araki egli altro non è che “l'assassino della porta accanto”… Se si avesse un vicino killer psicopatico non si intuirebbe perché egli sarebbe la classica persona pacata e responsabile che non eccede mai, che non si espone mai, ma che anzi passa inosservata.  Spesso Araki studia nella vita reale personaggi di questo tipo.

Ovviamente l'ambientazione che più ha amato disegnare è stata quella di Morio Cho che riprende il suo paese natale e infatti non ho mai trovato in altre sue serie lo stesso amore, la stessa cura dei dettagli e la descrizione di vie e negozi. Il suo personaggio preferito è uno dei più umili di questa serie ed è il portatore dello stand Harvest, il giovane e buffo Shigekiyo “Shigechi” Yangu. A ben pensarci Harvest sembra un potere “da poco”, ma non si deve fare l'errore di sottovalutarlo.

Araki ci parla del tempo, di come certi stand dei suoi personaggi riescano a plasmarlo, fermarlo, comandarlo. Il tempo… quella dimensione che sfugge e non torna più. Qualcosa che lo affascina, che, certo, affascina tutti noi.

E sugli stand e sulla loro creazione ci parla dell'aura, della forza del cuore e dell'energia che può trasmettere.

Un artista di grande sensiblità che non mancherà di stupirci ancora.