Con un budget di soli 17 milioni di dollari, la Paramount ha visto A Quiet Place – Un posto tranquillo incassarne 340 nel mondo, oltre alle lodi sia del pubblico che della critica per le scelte visive e narrative anticonvenzionali.

Perfino Netflix ha voluto la sua versione con Birdbox, protagonista Sandra Bullock, dove al posto del suono era la vista l'elemento scatenante del terrore. 

Ma, come ha raccontato il regista e sceneggiatore del film John Krasinski (Tom Clancy's Jack Ryan su Amazon Primevideo) nel podcast The Big Picture, era inevitabile che la storia non potesse finire così.

Un realista

Così si autodefinisce l'attore/regista, anzi, ama poter vedere le cose attraverso la prospettiva di altre persone, per cui era evidente che la major volesse un sequel:

Al che ho detto loro, andate con Dio, prendete un altro regista e un altro sceneggiatore. Un sequel non era nelle mie intenzioni, ma capisco le motivazioni.

Trucco Jedi

È stato allora che gli executive hanno usato, come lo ha definito Krasinski, un trucco Jedi con lui: sono andati da lui e gli hanno detto di avere tutta una serie di nuovi autori e registi, ma quale poteva essere l'idea alla base del sequel, come si poteva il rispetto e il livello di qualità richiesto dal pubblico?

Il regista era ben conscio che la Paramount si era ritrovata con un successo inaspettato, che il pubblico aveva amato per motivi particolari per cui semplicemente spararne fuori un altro (parole sue) era sicuramente una pessima idea: 

Così, io avevo questa piccola idea e l'ho raccontata al mio producer, il quale molto astutamente mi ha detto "me la scriveresti così che la possa passare a questi registi che abbiamo contattato?" 

Poi tre mesi dopo è tornato, chiedendogli se non avrebbe scritto direttamente la sceneggiatura per un fantomatico altro regista (che ovviamente volevano essere sempre lui) ed è riuscito a convincerlo.

Più grande non vuol dire migliore

Krasinski ha le idee chiare: la maggior parte dei sequel fallisce perché diventa solo una ripetizione del primo film, solo con un mondo più grande e con il buono e il cattivo di ritorno. Ma in A Quiet Place il mondo c'era già, per cui la sua idea per il seguito è che il resto del mondo stia vivendo la stessa esperienza dei suoi protagonisti. Quindi, ci possono essere altri sopravvissuti? Il punto è vivere in mezzo a quelle circostanze, ma senza ripeterle:

Le hai vissute per un breve periodo di tempo, quindi cosa succede dopo?

Emily Blunt

La co-protagonista, nonché moglie di Krasinski anche nella vita reale, gli ha dato il suggerimento migliore: non fare un sequel, scrivilo come se fosse il secondo libro di una serie. In pratica, non fare A Quieter Place (facendo riferimento a titoli di sequel come Die Harder), ma una esplorazione della vita all'interno di quelle particolari circostanze.

L'autore non precisa se rivedremo ancora i personaggi originali o se la storia si sposterà su altri in posti diversi nel mondo, o semplicemente se la stessa famiglia si sposterà in un altro posto, magari incontrando altri superstiti, lo scopriremo il 15 maggio 2020, quando A Quiet Place 2 renderà di nuovo molto silenziosi i cinema di tutto il mondo.

E voi che ne dite, A Quiet Place si presta ad avere un sequel?