Che la saga di Cloverfield sia almeno peculiare è ormai noto: dopo l'arrivo del mostro a New york siamo passati a un piccolo gruppo di persone nascoste in un bunker per difendersi da un nemico invisibile in 10 Cloverfield Lane, poi nel futuro e nello spazio con il recente The Cloverfield Paradox e infine (per ora) a ottobre torneremo indietro fino alla seconda guerra mondiale con il film per ora intitolato Overlord, nel quale si dovrebbero scoprire le origini dell'esperimento che ha causato tutti i problemi.

Nel frattempo, online la gente sta ancora discutendo sul finale del suddetto The Cloverfield Paradox, motivo per cui il produttore e ideatore della saga JJ Abrams ha risposto alle domande in un podcast per Empire (che potete ascoltare anche voi nel link delle risorse di rete, in inglese).

Ovviamente quanto segue è uno spoiler per chiunque non abbia ancora visto il film, per cui proseguite a vostro rischio e pericolo.

Cereali

Riassumendo, dopo una serie di terribili disavventure attraverso le dimensioni, i superstiti della Cloverfield Station riescono a scappare con un navicella, ma appena entrano nell'atmosfera, una creatura gigantesca compare tra le nuvole e ruggisce.

La domanda che si sono fatti tutti è: si tratta dello stesso mostro del primo capitolo?

Le caratteristiche sono un po' diverse, è molto più grande, ma sembra innegabilmente lo stesso.

La risposta è semplice: sì è lo stesso mostro del film originale, solo che negli anni intercorsi, per citare Abrams

Era un "bambino" all'inizio, ma ha mangiato tutti i suoi cereali durante gli anni seguenti.

Cos'è la saga di Cloverfield

Da una parte, ammette Abrams, si può essere portati a pensare che qualsiasi film sia parte di Cloverfield, basta attaccarci sopra il titolo della saga.

Ma questa non è mai stata la sua intenzione: Cloverfield è una sorta di ombrello, sotto il quale ogni sorta di genere e corsa mozzafiato può trovare posto.

Per loro l'idea era che ci potessero essere successori spirituali o sequel che non fossero letteralmente sequel, ma avessero il dna della serie.

I punti di vista

L'esperimento tentato con Cloverfield era quello di far vedere la classica storia del mostro che distrugge una città attraverso gli occhi di persone del tutto normali, invece del solito occhio onnisciente che guarda tutto dall'alto mentre salta da un personaggio all'altro. Invece doveva essere uno sguardo intimo e soprattutto singolo, cioè un solo punto di vista, rappresentato ovviamente dalla telecamera digitale con la quale i protagonisti riprendono gli eventi intorno a loro.

Con 10 Cloverfield Lane volevano comunicare la sensazione esatta di chi si ritrova prigioniero di qualcuno che potrebbe essere pazzo, ma potrebbe anche avere ragione? C'è qualcosa di sovrannaturale, bizzarro e fantascientifico che sta accadendo là fuori.

Infine, l'esperimento di The Cloverfield Paradox era di ricreare le atmosfere di Poltergeist ma nello spazio, per cui sostituire le sedie che si accatastano da sole sul tavolo o il clown che si muove all'improvviso con tutto ciò che può accadere in un contesto in cui la realtà si distorce, creando eventi folli e bizzarri.

E conclude, ma non solo in questi film, anche in quelli che verranno dopo.

The Cloverfield Paradox è già disponibile anche da noi su Netflix, mentre almeno per ora Overlord è previsto in uscita nei cinema il 26 ottobre e vedrà tra i suoi protagonisti anche Iain De Caestecker, ovvero l'agente Fitz di Marvel's Agents of SHIELD.

E voi, cosa ne avete pensato di The Cloverfield Paradox?