Dopo l’acclamato reboot del 2011, tra i titoli storici dell’etichetta Eidos rinati grazie all’impegno del nuovo produttore Square Enix, quest’estate è atteso il sequel di Deux Ex: Human Revolution, chiamato Deus Ex: Mankind Divided e che, nonostante sia ambientato appena due anni dopo gli eventi descritti nel precedente videogame, presenta un mondo del futuro profondamente cambiato rispetto a quello mostrato nel primo capitolo della serie cyberpunk firmata dallo studio Eidos Montreal. Il clima transumanista di fiducia nel progresso scientifico, incarnato dai potenziamenti cyborg con cui le industrie Sarif promettono di migliorare la vita a milioni di persone, ha lasciato il posto a una sempre maggiore diffidenza e al germe del sospetto cresciuto nella popolazione per poi sfociare, in seguito a un particolare evento noto come Aug incident, durante il quale molti umani dotati di impianti cibernetici sono come impazziti in preda a deliri psicotici commettendo atti di violenza senza controllo in tutto il Paese, nella cosiddetta apartheid meccanica, una sorta di segregazione che mira a escludere dalla società, ghettizzandoli, i cittadini diversi poiché potenziati, divenuti nel 2029 le vittime ideali di campagne di odio, paura e discriminazione. Al punto che i governanti sono giunti a promulgare il controverso Human restoration act, proprio allo scopo di isolare chi è dotato di protesi cyborg dai “naturali”.

L’ultimo trailer di Deus Ex: Mankind Divided, che uscirà il 23 agosto per Pc, Ps4 e Xbox One, è un lungo live action, con attori in carne e ossa, nel quale viene raccontata la situazione di tensione alla base dell’apartheid meccanica, in cui ritroveremo ad agire il protagonista già conosciuto in Human Revolution, l’agente Adam Jensen, ora in forze all’Interpol. Attraverso le sue scelte, il giocatore avrà modo di influenzare lo sviluppo della storia, secondo le logiche tipiche degli rpg.