Il predominio HBO sulle serie di alto livello sta vacillando sotto i colpi sferrati da Netflix, che solo sul territorio americano può contare 65 milioni di iscritti, ma la casa di Game of Thrones non sta certo con le mani in mano e ha coinvolto due nomi di punta dietro la macchina da presa e un cast di altissimo livello per riaprire il primo parco divertimenti sfortunato creato dallo scomparso Michael Crichton: Westworld.

Ora tocca al duo Jonathan Nolan e JJ Abrams, già rodato con Person of Interest, accompagnarci in un viaggio da cui pochi usciranno vivi, ma molti cominceranno a dubitare della loro reale identità, come ha raccontato lo stesso Nolan insieme alla moglie e co-produttrice Lisa Joy a Entertainment Weekly.

Come è nata l'idea

"È stato JJ a chiamarci la scorsa estate, voleva trovare un modo di rifare Westworld. E in pieno stile Crichton, la storia non era solo un film, aveva un intero universo che poteva essere esplorato. Io e Lisa ci abbiamo pensato su e siamo arrivati alla realizzazione che aveva tutti gli elementi per una grande serie. Non potevamo dire di no."

E la Joy aggiunge: "è un mondo e una piattaforma straordinari per esaminare molti temi che sono molto interessanti per me a livello intellettuale, emotivo e psicologico. Io e Jonathan abbiamo scherzato dicendo che era come se avessimo preso tutti quei film che stavamo pensando di scrivere per riversarli in una serie tv. È stato incredibilmente entusiasmante."

Come si passa dal film a una serie

"Crichton scrisse una sceneggiatura originale e diresse il film, non c'era un libro dietro e avevi questa sensazione che avesse un intero mondo che aveva appena avuto il tempo di sfiorare. Ti lascia senza fiato. Westworld salta da una idea enorme a un'altra."

Per esempio, "a un certo punto spiega il perché del comportamento dei robot, introducendo il concetto di virus informatico. E quello era l'anno in cui (o l'anno precedente) era comparso il primissimo esempio di virus. Questa era la sua genialità, immaginava come si sarebbero potute evolvere le tecnologie appena nate. Senza contare il concetto di enorme gioco di ruolo persistente, molto prima che nascessero online, o il robot scatenato in cerca di vendetta, molto prima di Terminator."

Per Lisa Joy "la gloria di un telefilm è che ti permette di danzare nei piccoli angoli inesplorati. Quando scrivi un film hai un tempo limitato e devi raccontare esattamente ciò che serve per creare una storia coinvolgente. Ma con una serie puoi usare un approccio da romanzo e approfondire personaggi che normalmente non vedresti in un livello di complessità che non potresti avere in un arco di tempo ristretto come quello di un film."

Voler mantenere il mistero

"Quello che mi piace di lavorare con JJ è che sembra di lavorare con mio fratello Christopher. C'è un profondo impegno a mantenere la segretezza in un mondo in cui ormai la gente si siede a guardare qualcosa sapendo già fott…mente tutto. Il nostro impegno consiste nel mantenere l'esperienza old fashion del pubblico, vogliamo che arriviate sapendo poco o nulla" dice Nolan. "Quello che posso dirvi è che vogliamo mostrarvi la più sovversiva, ambiziosa e malata serie tv possibile."

La fantascienza sta diventando scienza

Come spiega Lisa Joy, "dai tempi di Blade Runner quel tipo di scienza futuribile sta diventando scienza vera a tutti gli effetti, lasciando da parte l'aspetto fiction. Io penso che siamo sull'orlo di un precipizio da cui osserviamo il futuro e ipotizziamo il futuro. E tutte queste nuove informazioni aiutano a dare nuove dimensioni a questo mondo."

Un mondo dove puoi essere chiunque

"L'ironia delle persone che vengono a visitare il parco è che vogliono l'esperienza reale. Non cercano più la versione virtuale, vogliono l'esperienza tattile, vera. Guardate giochi come Grand Theft Auto, sono meravigliosi mondi del tutto immersivi pieni di incredibili svolte narrative. Westworld è così, un mondo in cui puoi essere chiunque tu voglia, nel modo più malsano. Quello che succede a Westworld rimane a Westworld, niente regole, niente limiti."

Le ipotesi non sono più tali

"A un livello superficiale, Westworld è un mondo in cui puoi mandare la tua identità in vacanza. Ma la realtà è che si parte da un film di quarant'anni fa che poneva domande lontanissime nel tempo, per allora. Ma adesso non sono più così distanti, ci stiamo avvicinando alle risposte. L'intelligenza artificiale, su cui Stephen Hawking non ha alcuna fiducia, e soprattutto la sensazione che qualcosa di nuovo stia arrivando, ma non sappiamo ancora cosa."

Ma la parte più intrigante è legata alle domande a cui non hanno voluto rispondere:

C'è un modo per distinguere i robot dagli umani?

Il parco è reale o virtuale?

E la risposta è stata "sono ottime domande, sono quelle che vogliamo il pubblico si ponga, Ci sono delle differenze chiave tra il film e la serie."

Westworld è previsto in arrivo sulla HBO in un punto imprecisato del 2016, vi lasciamo con il teaser e la domanda: voi tornete a visitare il nuovo parco divertimenti a tema storico?