La notizia è tragica, e probabilmente non è buon gusto affrontarla in questo modo, e di questo ci scusiamo. Ma è comprensibile, crediamo, che persone che hanno letto Io, Robot di Asimov a dieci anni restino colpite dalla notizia riportata oggi da alcuni organi di informazione. Un robot ha ucciso un essere umano.

È accaduto in Germania, nella fabbrica della Volkswagen a Baunatal, non lontanissimo da Francoforte. La vittima, un ragazzo di ventidue anni, stava lavorando all'installazione di un robot per il montaggio, quando il robot lo ha afferrato e schiacciato contro una lastra di metallo. Un altro operaio è stato ferito leggermente.

Il robot poi non si è sganciato dalla sua piattaforma, inneggiando alla rivoluzione cercando di coinvolgere gli altri robot della fabbrica. In effetti, anche se immaginiamo che qualche testata possa aver speculato in tal senso, è evidente che il robot non ha infranto le leggi della robotica di Asimov, non avendole mai avute.

Sebbene sia in effetti allo studio nell'Unione Europea – che legifera su qualunque cosa, presente e futura – un protocollo di regolamentazione del comportamento dei robot "intelligenti", le leggi di Asimov sono per ora del tutto inapplicabili ai robot attuali. Asimov ha immaginato leggi per governare le decisioni dei robot, ma i robot attuali non prendono vere e proprie decisioni. Per farlo dovrebbero essere capaci di pensare, e da questo traguardo siamo ancora piuttosto lontani.

L'incidente è stato naturalmente attribuito a un errore umano di programmazione del robot stesso. Chi è fanatico delle cospirazioni, piuttosto, può trastullarsi con l'idea che è piuttosto curioso che accada un fatto simile pochi giorni prima dell'uscita nelle sale di Terminator Genisys.