La notizia è arrivata come una bomba nella serata del 31 marzo negli States, anche se arriva nel momento peggiore da noi, visto che ha tutta l'apparenza di un pesce d'aprile.
Eppure, ci ha pensato lo stesso Bob Iger, CEO della Disney, ha comunicarlo durante una riunione con gli azionisti tenuta a San Diego per presentare le produzioni future della major: "Siamo onorati di poter ufficialmente annunciare che la grande famiglia Disney si è allargata, adottando uno dei franchise più amati di tutti i tempi."
Subito dopo è partito il tema di Ritorno al futuro e, accompagnato da applausi scroscianti, sul palco è comparso Robert Zemeckis in persona, che ha stretto la mano di Iger e si è unito a lui nel dichiarare:
"È con grande piacere che posso finalmente svelare il segreto che custodivo ormai da tre anni. Anni di duro lavoro per riuscire a effettuare il passaggio dei diritti dalla Universal alla Disney, per creare qualcosa di completamente nuovo."
Sì, perché non siamo solo di fronte a un comune reboot, come ha spiegato Iger: "Ritorno al futuro è più di un franchise, è parte integrante del nostro immaginario, è storia del cinema. Noi della Disney e il grande Zemeckis con noi pensiamo sia giunto il momento di donarlo alle nuove generazioni. Ma più grande, più vasto, un nuovo universo di Ritorno al futuro."
Subito dopo sullo schermo alle loro spalle parte la scena finale di Ritorno al futuro parte 3 e scoppia un nuovo applauso sulla storica battuta "Ci sono già stato".
Ed è Zemeckis a riprendere la parola: "Non potevamo davvero ricominciare daccapo, non sarebbe stato giusto nei confronti della storia, di Michael J. Fox e di tutto il team creativo che ha contribuito a creare leggenda di cui faccio umilmente parte."
E ha proseguito: "Il nuovo inizio partirà proprio da questa scena. E la destinazione è una sola: Realtà alternative."
Poco dopo una nuova sorpresa scuote il teatro: Christopher Lloyd entra in scena, accompagnato da una standing ovation, per poi raccontare:
"Doc è in viaggio in un mondo che non conosce, le realtà che non ha mai vissuto, i mondi che hanno preso direzioni diverse. Ed è qui che farà due incontri particolari e farà una scoperta in grado di cambiare per sempre tutte le realtà."
A questo punto prende la parola Iger "Non possiamo svelare troppo, ma il nuovo capitolo cinematografico aprirà le porte non solo a una nuova saga, ma una serie televisiva, una animata e un mondo persistente on-line, tutti collegati tra loro. le possibilità sono infinite."
È però troppo presto per prenotare il vostro posto in sala: Iger ha annunciato anche il titolo del prossimo film, Back to Another Future ma soprattutto, la sua data di uscita: 21 novembre 2020, molto opportunamente dopo il cataclismatico finale della Fase 3 Marvel.
Non ci sono notizie sul coinvolgimento di Michael J.Fox, ma Zemeckis si occuperà della regia del primo capitolo e svilupperà il plot della serie tv, ma questo sarà solo l'inizio di tanti Ritorni al futuro.
Voi cosa ne pensate, è possibile costruire un intero universo partendo dalle avventure di Marty Mcfly?
15 commenti
Aggiungi un commentoBeh, se è una cosa sistematica, non è più divertente. Anche perché le bufale ormai le date anche se non è il primo Aprile...
e dire che ci sono un sacco di altri posti pieni di pesci nel mare da cui puoi andare a divertirti molto di più
masochista o rompipalle?
Meno male che è uno scherzo.
Un pò e un pò... Comunque quando mi invitano ad andare via di solito resto con molto più piacere.
Non per dare soddisfazione alle tue "piccinerie" (d'altronde con quel nickname), ma direi che è piuttosto evidente che i nostri lettori sanno benissimo che il primo aprile scriviamo questo genere di notizie, e il gioco è proprio per un giorno leggere notizie finte ma che potrebbero in qualche misura essere vere. Tant'è che è capitato varie volte che lo sono diventate non molto tempo dopo.
Che prima o poi arrivi un remake o un reboot o un sequel di Ritorno al futuro è abbastanza scontato, anzi, qualcosa avevo pure sentito.
Comunque nel caso decidessimo di diventare un giornale serio e preciso ti chiameremo senz'altro. Per ora facciamo quello che possiamo.
S*
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