La notizia è arrivata solo ieri notte, attraverso un tweet della figlia Ali: "Il mio amato padre è morto ieri, in casa, circondato dalle persone e dagli oggetti che amava. Era brillante, intelligente, amorevole, generoso, gentile, creativo e il miglior padre che si possa desiderare. Mi manchi e ti amerò sempre papà, e so che ora sarai felice nel bellissimo posto pieno d'amore e di gioia che tu sapevi esistere." Non abbiamo al momento altri dettagli, nel caso aggiorneremo l'articolo più tardi.
Richard Matheson aveva 87 anni. Era nato ad Allendale, nel New Jersey, il 20 febbraio 1926. Dopo il diploma si arruola, ma torna presto a casa dopo essere stato ferito in azione. Studia giornalismo e dal 1950 comincia a pubblicare racconti di fantascienza. Trasferitosi in California lavora in fabbrica e intanto scrive: nel 1956 esce Tre millimetri al giorno, un libro di grande impatto tanto che Universal ne acquista subito i diritti (il film che ne trarrà sarà Radiazioni BX distruzione uomo, in originale intitolato come il libro, The Shrinking Man).
Nel 1954 era già uscito Io sono leggenda, romanzo che in sostanza crea dal nulla il genere zombie, anche se Matheson nel libro usa il termine "vampiri".
Lavora con Rod Serling alla serie Ai confini della realtà; con Roger Corman a una serie di film horror; nel 1962 viene chiamato da Alfred Hitchcock per lavorare su Gli uccelli, ma i due non si intendono. Nel 1971 adatta il suo racconto Duel per la sceneggiatura del film d'esordio di un giovane regista chiamato Steven Spielberg.
Sono oltre una ventina i romanzi, molti inediti in Italia; ma forse le vette più alte della sua opera sono negli straordinari racconti, riuniti nelle quattro antologie Shock, edite in Italia da Urania.
Numerosi i film tratti dai suoi lavori, tra i quali, recentissimi, The Box con Cameron Diaz e Real Steel con Hugh Jackman.
30 commenti
Aggiungi un commentoUn grande autore di SF. Ricordo "tre millimetri al giorno" e moltissime altre opere.
Incredibile per una volta la mia memoria non mi ha ingannato
Grazie!
S*
Mi scuso per l'equivoco. Come sempre, Sosio ha ragione: l'età d'oro della fantascienza (quella definita Golden Age) è finita con gli anni Quaranta e quindi Silverberg non poteva avervi partecipato per motivi... anagrafici. Nello scrivere, dato che stavo rispondendo a Micronaut, stavo pensando piuttosto al fatto che, fra i Grandi Maestri, è stato uno degli ultimi a poter pubblicare su "Astounding", prima che la rivista cambiasse il nome in "Analog", e quindi a partecipare all'epoca dorata delle riviste di fantascienza (che non fu golden age, ma sempre un'epoca di grandezza oggi irripetibile). Di quegli anni lontani ci resta Pohl, è vero, ma purtroppo non ha avuto la possibilità di essere incluso nella collana dei Massimi dell Fantascienza (grave omissione, secondo me). In compenso, lui scrive ancora. E gli auguro di farlo ancora a lungo.
Speriamo che prima o poi si decidano a portare "davvero" sullo schermo "Io sono leggenda"
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