Greg Bear ha avuto il coraggio in questi anni di prendere le distanze e dal cyberpunk di William Gibson e dallo Steampunk di Paul Di Filippo, una scelta coraggiosa la sua considerando che sempre più spesso gli autori si mettono alla prova sperimentando nuovi percorsi narrativi, che il più delle volte si traducono in tanto fumo e nulla di più.

In Zero Assoluto Greg Bear dà prova di una rara abilità narrativa che introduce il lettore sin dalla prima battuta in un mondo fantascientifico affascinante quanto coerente.

Il romanzo racconta le vicende di un gruppo di coloni lunari alle prese con un esperimento che ha dell'incredibile; per puro caso uno scienziato riesce nel suo esperimento, portare la materia alla temperatura di zero gradi Kelvin. Tuttavia il prezzo da pagare per questa incredibile scoperta è la morte. Dopo innumerevoli tentativi falliti, lo zero assoluto rappresenta il raggiungimento delle ambizioni umane destinate a naufragare: la materia si ribella e finisce con l'inghiottire l'anima e il corpo dello scienziato e di sua sorella.

Sulla colonia lunare molti sono gli interessi politici, economici e religiosi: le famiglie che detengono il potere sono una elite e sono loro a dettar legge e in campo economico e in quello politico/religioso.

Sulla Luna vengono trasportate 423 corpi ibernati alcuni decenni prima: una delle più facoltose famiglie ha acquistato il lotto delle teste morte per condurre su di esse alcuni esperimenti, tentare di estrarre dalla memoria cerebrale degli ibernati alcune informazioni, dimostrare che forse esiste una via per riportar in vita la materia che è morta. Gli esperimenti condotti sulle teste producono risultati positivi: non si è riusciti a riportare in vita i morti, ma se non altro si è riusciti con successo ad entrare nella loro memoria.

Una setta religiosa di cui fa parte la più potente famiglia dei coloni lunari, sin dall'acquisto del lotto degli ibernati, si era opposta prepotentemente al fatto che si operassero esperimenti sui medesimi; i motivi di una così netta opposizione sembrano essere oscuri a tutti almeno in un primo momento, ma quando si scopre che fra gli ibernati c'è anche il padre fondatore della Nuova Religione, allora è facile comprendere perché non si ha desiderio che gli esperimenti condotti sui cervelli ibernati non abbiano né successo né seguito. Troppo tardi: scavando nella memoria delle teste, la verità è venuta fuori; il padre fondatore della Nuova Religione, in punto di morte, ha espresso nella sua anima/cervello il dubbio che forse ha solo raccontato una gran pletora di bubbole ai suoi seguaci perseguendo i suoi interessi personali piuttosto che quelli religiosi. Una simile verità non può venir sciorinata ai quattro venti: un incidente, forse provocato dalla Chiesa, pone fine agli esperimenti.

Il laboratorio viene distrutto nel momento in cui la materia ha raggiunto lo zero assoluto; la detonazione crea una sorta di vortice spaziotemporale che lascia fuggire le memorie delle 423 teste nel laboratorio, tutte memorie che tramite un processo di metempsicosi vengono assorbite dal un singolo individuo, l'unico che riuscirà ad uscire miracolosamente dal laboratorio prima che la il vortice traduca gli altri membri dell'esperimento in una dimensione sconosciuta.

Greg Bear unisce sapientemente risvolti tecnici, sociali, politici, religiosi in una unica matrice narrativa: lo stile asciutto di questo romanzo esemplare rendono la storia assai credibile e il lettore non si può esimere dall'interrogarsi circa i limiti della scienza, la legittimità della religione, la conoscenza dell'etica.