Raramente un autore riesce ad essere originale e godibile: Geoff Dyer, autore del saggio Natura morta con custodia di sax - Storie di jazz, questa volta ha dato alle stampe un thriller metafisico, In cerca (The Search).

Geoff Dyer con due saggi, tre romanzi e una nutrita serie di interventi giornalistici per le più prestigiose testate londinesi, è una delle firme più originali del nuovo panorama letterario inglese. Fedele al suo credo artistico che lo spinge a misurarsi con linguaggi e territori sempre diversi, lo scrittore ama variare luoghi di residenza e ha già trascorso periodi significativi della propria vita a New York, New Orleans, Parigi e Londra. Dopo il clamoroso successo italiano delle sue storie di jazz, tra le sue patrie elettive ha ora incluso Roma.

L'atteso nuovo romanzo di Dyer, autore del bellissimo saggio Natura morta con custodia di sax, vincitore dei Premi Mail on Sunday e Somerset Maugham in Gran Bretagna, con In Cerca affronta il thriller abbandonando tutti i cliché di genere: non è tanto un romanzo, è piuttosto un dialogo metafisico con il nostro "Io", una lunga dissertazione filosofica sul perché esistiamo e cerchiamo, continuamente, di incontrare il mondo esterno e quindi la civiltà.

Se il suo precedente esperimento di fusione musicale-letteraria aveva incontrato il favore di critici e amanti del jazz, In cerca non potrà non incuriosire e provocare gli appassionati di fotografia, architettura, cinema poliziesco e letteratura cavalleresca medievale, nonché ovviamente i lettori di gialli; tali e tanti sono i generi letterari che Dyer con sapiente dosaggio mescola e ricompone in un'allucinata rivisitazione della classica detective story. Il suo stile a tratti limpido, puro, quasi da cliché, subito muore per diventare arzigogolato, filosofico, esistenziale: Dyer, con questo romanzo non poco originale, si è forse ispirato a Il tunnel di Ernesto Sabato? Può darsi che sì, può darsi che no. Dyer scrive molto bene, sa quello che vuole e quello che non vuole da un romanzo scritto dalla sua penna: In Cerca è un romanzo provocatorio, intimo, il diario di una vita qualsiasi, quella stessa vita che giorno dopo giorno noi tutti ci ostiniamo a vivere per cercare di comprenderla. La figura stereotipata dell'investigatore privato, protagonista di questo romanzo, è l'immagine riflessa allo specchio di ognuno di noi. Il romanzo di Dyer sembra quasi che suggerisca al lettore: restiamo sempre noi coi nostri sogni e le nostre antipatie, insomma restiamo profondamente umani, quindi sappiate che non c'è scampo per nessuno nel "tunnel" della vita. O cercando dentro il "tunnel".

"Si sentiva più smarrito che mai, come in mezzo al nulla, anzi, non in mezzo, ma sull'orlo del nulla. Disperso tra le città del nulla." (Da The Search di Geoff Dyer)

Un investigatore privato dal passato oscuro e dal presente non meglio identificato tenta di dividere equamente il suo tempo fra palestre diurne e sbornie notturne; all'improvviso, una donna sensuale e misteriosa, disposta a "starci" ma solo finché e fin dove vuole lei, fa irruzione nella vita dell'investigatore. Un uomo d'affari in perenne via di sparizione, di cui nessuno sa più niente da oltre sei mesi, o meglio da sempre, data la sua patologica riservatezza, è l'oggetto e il soggetto di questa indagine metafisica che Dyer ha abilmente costruito. Guidato dall'istinto più che dalla proverbiale logica deduttiva, l'occhio inquadra paesaggi alienati, imbocca prospettive fantasma e fugge da apocalittici ingorghi autostradali, per poi perdersi in solitarie piazze dechirichiane; alla fine, il protagonista sfida in un faccia a faccia il ghigno deforme e fulminante di raccapriccianti statue medievali in una drammatica scena madre con rivelazione e relativo rovesciamento delle parti.

Ottima la trama, dura per chi non mastica la filosofia, Dyer non concede inutili buoni sentimenti da dare in pasto al lettore: è un romanzo sugli uomini, quindi sui cattivi, quelli che tutti i giorni ci ostiniamo a non vedere, e che sono dappertutto, soprattutto lungo le strade asfaltate che "camminiamo" per recarci in ufficio o per far ritorno a casa.

Buona la traduzione, intrigante la veste grafica: un romanzo da leggere e da avere. Geoff Dyer provoca l'intelligenza del lettore e con questa lo soffoca.