Delos 3: Scuola e cyberpunk SCUOLA E CYBERPUNK

[SOMMARIO]

Interventi di Bruce Sterling e William Gibson alla Conferenza sulla Tecnologia e l'Educazione, alla National Academy of Sciences.

Bruce Sterling Buonasera, signore e signori. Grazie per averci invitato e averci permesso di sognare in pubblico.
Il futuro non e' stato ancora scritto. Ci sono scenari futuri ottimisti e scenari futuri pessimisti, e gli scrittori di fantascienza ci sguazzano, sia con gli uni che con gli altri. Ma non si trasformeranno in realta'. Nel mondo reale quelli che si verificano sono sempre scenari secondari.
Quelle che per noi sono le meraviglie di mondo in continuo mutamento saranno solo tappezzeria per i nostri figli.
Il cyberspazio e' uno specchio deformante che riflette la nostra societa'. Il cyberspazio riflette i nostri successi e i nostri errori, spesso esagerandoli spaventosamente. E il cyberspazio e' uno specchio modificabile. E' uno specchio che puo' essere compresso in pacchetti e spedito attraverso i continenti alla velocita' della luce. E' uno specchio che puo' essere condiviso con altre persone, un posto dove si puo' scoprire un'intera comunita'. Ma e' anche uno specchio anche nel senso di specchio per le allodole, un posto dove si puo' essere derubati, truffati o raggirati, un posto dove puo' essere promesso l'arcobaleno e si puo' ricevere al suo posto una manciata di polvere.
Io so qualcosa di importante sul cyberspazio. Non ha importanza chi si e' oggi, ma solo chi si affaccia allo specchio nel prossimo secolo contera' qualcosa. Per i nostri figli e' importante. I nostri figli devono affacciarsi allo specchio.
Oggi esistono alcuni mezzi di comunicazione primitivi per i ragazzi. Cinema, televisione, videocassette. In termini di intensita' sensoriale possono essere paragonati a giri sull'ottovolante, e i ragazzi amano l'ottovolante, per ragioni naturali. Ma gli ottovolanti non conducono da nessuna parte, si limitano a girare in tondo; i ragazzi hanno bisogno di mezzi che li conducano in altri posti. In sostanza hanno bisogno dell'equivalente virtuale della bicicletta. Hanno bisogno un mezzo per imparare a circolare nel cyberspazio. Macchine semplici e facili, a trazione umana, e gratuite. I ragazzi hanno bisogno di posti dove trovare altri con cui parlare, hanno bisogno di strumenti con cui possano pasticciare, correre e saltare fino ad avere il fiatone, senza doversi preoccupare che salti fuori il Professor Scienziato nel suo camice bianco per rimproverarli di aver fatto cose non previste dal regolamento. I ragazzi hanno bisogno di un mezzo solo per loro, un mezzo che non sia solo un cinico e determinato tentativo degli adulti di strappare dalle loro piccole e vulnerabili mani gli ultimi spiccioli.
Questo potrebbe essere uno scenario piacevole. Naturalmente non mi aspetto davvero che si realizzi. Al contrario, credo che in futuro i settori commerciali prenderanno di mira proprio i bambini con i loro enormi e completissimi database demografici e i profili clienti che invadono la privacy. Queste persone saranno armate e pronte e finanziate generosamente e saranno presenti tutti i giorni, mostrandosi ai nostri figli attraverso lo specchio unidirezionale del cyberspazio. Sono un ingenuo se vorrei qualcosa di meglio dalle reti nelle scuole? Spero di no. Credo di no. Perche' si suppone che le scuole debbano educare i bambini, civilizzarli, non metterli all'asta per il miglior offerente.
Se il futuro ha qualche importanza per noi, dobbiamo prendere delle decisioni coscienti per reinventare la tecnologia dell'informazione. Se vogliamo che i nostri figli diventino degli esseri umani, dei cittadini, non olio per gli ingranaggi di una grande macchina per la produzione di utili. Abbiamo l'opportunita' di creare dei mezzi d'informazione che realizzino i sogni di Franklin con le sue biblioteche pubbliche e il suo servizio postale, e i sogni di Jefferson e Madison di armare la democrazia col potere della conoscenza. Possiamo offrire ai nostri figli, anche ai figli piu' poveri dei quartieri piu' bassi, l'opportunita' vera di controllare lo schermo, una volta tanto.
Non dovete preoccuparvi dell'hardware. L'hardware e' effimero. Non bisogna piu' farsi impressionare dallo schermo. Abbiamo spedito immagini attraverso lo schermo per cinquant'anni, ma e' soltanto un caso della storia, un relitto. Lo schermo che noi identifichiamo col computer non durera' piu' molto a lungo. Gia' oggi i monitor stanno diventando schermi piatti. Nel futuro, i computer cambieranno al di la' di ogni immagina- zione, saranno irriconoscibili. I computer non saranno intimidatori, pieni di cavi, invadenti fabbriche di bit che fagocitano intere scrivanie. Saranno piccolo oggetti da tenere in mano, da mettere in borsa o nello zaino della scuola.
Piu' avanti si collegheranno alla faccia e all'orecchio, in pratica si fonderanno con noi stessi. Diventeranno una sorta di tessuto. Di cosa ha bisogno veramente un computer? Non ha bisogno di un monitor, ha bisogno di un filo di collegamento, un cavo per l'energia, una fibra ottica, un'antenna cellulare, microcircuiteria.
Tutte cose annegabili nel tessuto di una stoffa. Stoffa e aria e elettroni e luce. Fazzoletti magici con accesso globale istantaneo. Si potranno indossare attorno al collo, come una sciarpa. Si potranno usare per fare delle tende.
Saranno dappertutto, come i jeans. Come la carta. Come gli aquiloni dei ragazzi.
Tutto questo accadra' molto piu' rapidamente di quanto ci si possa aspettare. Sta arrivando una rivoluzione nella telefonia globale che avra' una tale brutalita' e rapidita' nello stravolgere l'industria attuale, e una tale energia da far impallidire l'attuale rivoluzione informatica. L'analogico sta morendo in tutti i settori. Chiunque abbia un cavo o un'antenna e' gia' entrato o sta per entrare nel mondo dei bit che si muovono.
Voi rappresentate l'educazione. Siete voi che dovete far muovere i bit, ma dovete farli muovere per i vostri scopi. Dovete guardare in profondita' nello specchio del cyberspazio, e riconoscervi la vostra faccia. Non la faccia della quale secondo qualcun altro avete bisogno, ma la vostra. Una faccia non distorta. Dovete accettare il fatto che non si possono battere i tecnici sul piano della tecnica, cosi' come non si puo' battere Hollywood sul piano del fascino. Non e' questa la vostra vita, non e' il vostro valore, non e' il vostro scopo. Da voi non ci si aspetta che pompiate immagini colorate nelle pupille dei ragazzi, o che scarichiate dati nei loro cervelli. Da voi ci si aspetta che passiate il testimone della cultura alla nuova generazione. Se non lo fate voi, chi lo fara'? Se non vincerete in nome dei nostri figli, chi vincera'? E potete farcela. Potete farcela se riuscite a conservare la vostra lucidita' e non vi fate ipnotizzare dallo specchio per le allodole. La rivoluzione del computer e la rivoluzione dei media dureranno per tutta le nostra esistenza e oltre. Arriveranno tali innovazioni, e cosi' veloci, che le conferenze piu' high-tech che sono state tenute in questo posto sembreranno fra poco tempo strane come se si parlasse di lampade a gas e delle lanterne magiche dell'epoca vittoriana. Ogni macchina che vedete qui sara' portata via e sotterrata in un campo entro una dozzina d'anni. Tutto questo hardware d'avanguardia invecchiera' rapidamente come la vecchia carta da fax. I valori sono la cosa importante. I valori sono le sole cose che resteranno, le sole cose che possono restare. Si puo' consumare l'hardware, non si puo' consumare la costituzione. Quindi bisogna tenere duro su cio' che conta, sui valori, e consumare il resto.
Tempo fa ero convinto che il cyberspazio non sarebbe esistito prima di cinquant'anni. Ma le cose che pensavo sarebbero arrivate di li' a cinquant'anni, in realta' sarebbero arrivate di li' a dieci anni, e le cose che pensavo sarebbero arrivivate di li' a dieci anni esistevano gia'! Semplicemente io non ne ero al corrente.
Permettete che vi faccia un esempio davvero carino e simpatico di scenario secondario.
Internet. L'Internet con la quale oggi lavoriamo cosi' tanto, che ha tanto aiutato i nostri studenti, dove la liberta' di opinione e di informazione sta fiorendo in un modo mai visto nella storia, questa stessa Internet e' nata come progetto militare durante la Guerra Fredda. E' stata progettata per preservare le comunicazioni militari in un'America devastata dai missili sovietici.
Originariamente, Internet era una rete di comando post nucleare.
E guardate cos'e' oggi. Nessuno aveva progettato cio' che e' accaduto; sono stati gli utenti di Internet che l'hanno fatta diventare cosi', col coraggio di usare la rete come mezzo per diffondere i loro valori, per affidare alla tecnologia i loro scopi. Per proteggere la loro liberta'. L'hanno usata per i loro interessi, per il loro divertimento, persino per il loro hobby. Quando penso a Internet, che e' l'equivalente odierno del cyberspazio, sono deliziato e meravigliato. E' come se un grigio rifugio antiatomico si fosse aperto e ne fosse uscita una grande parata carnevalesca. Signore e signori, la cosa mi fa tanto piacere che e' davvero difficile restare scettici e imparziali. Spero di essere riuscito almeno in piccola parte a rendervi partecipi del mio profondo entusiasmo e ottimismo nel potenziale delle reti, e nel fatto che il futuro e' ancora tutto da scrivere.

William Gibson Io e Sterling siamo stati invitati qui per sognare in pubblico.
Questo fa parte del nostro lavoro, come scrittori di fantascienza, ma non ci sono solo bei sogni, ci sono anche incubi. Siamo sognatori, ma siamo anche realistici, a nostro modo.
Parlando realisticamente, la mia reazione ai propositi esposti in questa sede e' lo stupore. Un sistema educativo che in alcuni casi non ha neppure il coraggio di insegnare le basi della teoria dell'evoluzione, un sistema dominato dalle liste censorie religiose, ora propone di gettarsi nella bolgia dell'informazione ultra-high band di un mondo di odio etnico serbo, fondamentalismo islamico e pensiero cinese maoista. Un sistema gestito in modo da mantenerlo invariato dal Diciannovesimo Secolo ora vuole entrare on-line per affrontare la sfida del Ventunesimo. Applaudo il coraggio di questa scelta. é come vedere macchie di verde che spezzano il deserto di una terra sterile.
Credo che l'avventura nazionale che state proponendo abbia un'importanza davvero straordinaria. Gli storici del futuro Ð ammesso che prevalgano i sogni buoni Ð considereranno questa scelta per la sopravvivenza della democrazia molto piu' determinante del programma spaziale o dell'elettrificazione delle campagne.
Ma molti dei sogni cattivi dell'America, degli scenari futuri piu' tristi e dolorosi, nascono da un singolo, terribile fatto: attualmente esiste nella nazione una vasta classe povera senza diritto di voto, delineata vergognosamente da confini razziali, la quale e' un prodotto permanente del modo di vivere americano.
Le vostre proposte, signore e signori, possono ben rappresentare nientemeno che l'ultima e migliore speranza della nazione di dare qualcosa di simile a un campo di gioco socio economico dove una grande maggioranza dei cittadini parta alla pari. In quest'ottica permettetemi di avanzare tre modeste proposte.
Nel mio scenario ottimale, ogni insegnante elementare e medio degli Stati Uniti avra' un accesso professionale assolutamente gratuito ai servizi telefonici interurbani. Fornire questo servizio potrebbe essere, per legge, un requisito di base per tutte le compagnie telefoniche. Ovviamente, questo dovrebbe applicarsi anche alla TV via cavo.
In linea con questa idea, ogni insegnante dovrebbe poter richiedere e ricevere gratuitamente dal produttore qualsiasi tipo di software, questo sempre che il produttore di software voglia che il suo prodotto possa essere messo in commercio negli Stati Uniti.
Tutto cio' cosa ci costerebbe, come societa'? Nulla. Sarebbe semplicemente una cosidetta perdita di utile potenziale per alcune delle corporation piu' grasse e ben nutrite del pianeta. Portare la letteratura dei computer e delle reti agli insegnanti darebbe risultati meravigliosi e inimmaginabili. Perche' non dovremmo dare agli insegnanti la licenza di ottenere software gratuito? C'e' forse bisogno di acquistare la licenza per insegnare l'alfabeto? Ogni azienda che voglia sinceramente investire nel futuro del paese deve guardare avanti o offrire servizi e software. Poiche' hanno prosperato nella democrazia, nel libero mercato, e' venuto il momento di dimostrare un interesse illuminato agendo in modo da garantire loro stesse la sopravvivenza della democrazia e del libero mercato Ð e incidentalmente fare in modo che l'intera popolazione degli Stati Uniti in una sola generazione abbandoni l'analfabetismo informatico e diventi potenziale consumatrice.
Smettetela di divorare il futuro dei vostri figli per raggiungere l'obiettivo di vendita del trimestre.
La mia terza e ultima proposta riguarda piu' direttamente il livellamento del campo di gioco. Propongo che nessuna delle due proposte precedenti sia applicata in alcun modo all'educazione privata. Interventi di Bruce Sterling e William Gibson alla Conferenza sulla Tecnologia e l'Educazione, alla National Academy of Sciences. Washington D.C., 10 maggio 1993.

Traduzione italiana di Silvio Sosio.

Nota: Bruce Sterling ha l'abitudine di scaricare su Internet i suoi interventi critici, rendendo disponibili al popolo del cyberspazio. Naturalmente il copyright resta di Sterling, il quale permette la lettura e l'uso dei suoi scritti solo in forma gratuita e senza scopo di lucro. Delos e' distribuita gratuitamente sulle reti telematiche e dunque utilizza questi materiali restando nello spirito con cui Sterling li diffonde, aggiungendo la traduzione italiana per avvicinare maggiormente il pubblico del nostro paese. Chi desiderasse contattare Sterling via Internet puo' farlo al seguente indirizzo: bruces@well.sf.ca.us. Il presente articolo può essere letto in linea o scaricato, e può essere diffuso per via telematica senza limitazioni. L'articolo è però di proprietà dell'autore e non può essere utilizzato per scopi commerciali, pubblicato su riviste commerciali o inserito in CD-Rom, senza la previa autorizzazione dell'autore. [Inizio pagina]