In libreria troviamo in questi giorni un nuovo romanzo di Christopher Moore dal titolo Sesso e lucertole a Melancholy Cove (The Lust Lizard of Melancholy Cove, 1999). Questo bravo e divertente autore è una recente riscoperta di Elliot Edizioni che in poco tempo ci ha proposto altri quattro suoi lavori.

Un lavoro sporco (2007) descrive le avventure del classico “maschio beta”, Charlie Asher, che improvvisamente si trova a essere nominato Aiutante della Morte. Il suo compito non sarà quello di far morire la gente, ma recuperare i Vascelli delle Anime e crescere sua figlia che presenta doti molto inquietanti. In Il Vangelo secondo Biff (2008) l’autore immagina che negli anni duemila un amico d’infanzia di Gesù, di nome Levi ma soprannominato Biff, venga resuscitato da un angelo con il preciso compito di scrivere la storia quasi completamente sconosciuta della vita di Gesù dalla sua adolescenza sino ai trent’anni. Suck! (2009) narra le tragicomiche avventure di Tommy, trasformato in un succhiasangue dalla sua ragazza Jody, alta, rossa, procace e molto più grande di lui. Successivamente Tommy insieme alla bella Jody avrà a che fare con prostitute tinte di blu, vampiri inseriti nel bronzo fuso, due poliziotti inconcludenti, barboni che barattano sangue con alcolici e molto altro ancora. Fool, pubblicato alla fine del 2009, è in pratica la tragedia Re Lear di Shakespeare rivisitata e corretta da Christopher Moore. Viene narrata dal punto di vista del giullare del re, conosciuto come il Matto oppure come Taschino. Ne è nata una black comedy dissacrante e divertente.

Sesso e lucertole a Melacholy Cove è il secondo romanzo della serie Pine Cove. Ritroviamo alcuni personaggi già conosciuti in La commedia degli orrori (1992). I protagonisti sono vari, un poliziotto con problemi di dipendenza dalla marijuana: Theophilus Crowe, Theo per gli amici, che si trova a dover risolvere un caso di suicidio sospetto, la scomparsa di un ragazzino, forse ingoiato da un mostro marino, e i difficili rapporti con un suo superiore. Valerie Riordan, psichiatra che ha in cura moltissimi abitanti della cittadina di Pine Cove ai quali, anzichè fornire medicine come il Prozac e affini, ha deciso di somministrare un placebo. Molly Michon conosciuta come “la matta” ex attrice di film di quinta categoria ma che ha particolari doti. Infine un grande mostro marino che ha doti mimetiche e a cui piacciono le autocisterne.

L’autore. Christopher Moore è nato nel 1957 a Toledo in Ohio, attualmente vive tra San Francisco e le Hawaii. Dopo gli studi e prima di diventare scrittore, nella migliore tradizione americana ha fatto molti mestieri come: commesso in un supermercato, portiere di notte, lattoniere, cameriere, assicuratore, piastrellista e altro ancora. I suoi romanzi hanno un grande successo negli Usa. Sono tradotti in molti paesi europei e anche in Giappone. Ha vinto numerosi premi tra cui il prestigioso Quill Award per ben due volte consecutive. Si può definire Moore uno scrittore di absurdist fiction, dove a fronte di protagonisti che si rivelano in un primo tempo mediocri o “maschi beta”, si hanno divertenti situazioni dove entra in campo il soprannaturale e/o circostanze incredibili che lo scrittore rende del tutto credibili.

Sino a oggi ha scritto due serie: Pine Cove (tre romanzi), Love Story (tre romanzi) e sei romanzi a sé stanti. In Italia, ai primi degli anni novanta, sono stati pubblicati i seguenti: La commedia degli orrori (Pratical Demonkeeping) primo volume della serie Pine Cove; Il ritorno del Dio Coyote (Coyote Blue) e infine Tutta colpa dell’angelo. Un’allegra favola di Natale.

La quarta di copertina. A Pine Cove, California, regna e spadroneggia il Prozac, ma se la psichiatra locale, in preda a un improvviso rigurgito etico, decide di sostituirlo con un placebo, come se la caverà la popolazione? Semplice: tutti al bar avvinghiati in scintillanti festini! Mentre lo spasso (o quasi) è d'obbligo, la falla di una vicina centrale nucleare risveglia Steve, un lucertolone preistorico con un debole per le autocisterne (che cosa ci combini lo lasciamo alla turpe immaginazione dei lettori), per il blues caldo e avvolgente e per i miseri cittadini in astinenza da antidepressivi. Se a tutto questo aggiungete uno sceriffo che spaccia metamfetamine, un vice dallo spinello facile, un crimine da risolvere e un buon numero di bollenti love story, potrebbe cominciare a sorgervi il sospetto di trovarvi in un romanzo di Christopher Moore, «lo scrittore più scombiccherato, divertente, citazionista e demenzialmente acculturato di tutti gli Stati Uniti d'America»

Christopher Moore, Sesso e lucertole a Melacholy Cove (The Lust Lizard of Melancholy Cove, 1999).

Traduzione Luca Fusari, Elliot Edizioni, collana Scatti, pagg. 307, euro 17,50