È in edicola dal 30 marzo il numero cinquecento di Le Scienze, versione italiana di Scientific American, una delle più prestigiose riviste scientifiche divulgative.

Come spiega il direttore Marco Cattaneo nel suo editoriale, non è in realtà un buon momento per la scienza. Nonostante la passione di uno zoccolo duro di pubblico, che ha permesso per esempio che risorgesse un'altra rivista divulgativa, Newton, è un dato di fatto che in Italia i finanziamenti per la ricerca scientifica sono sempre più ridotti. Cosa che non solo favorisce la fuga di tanti ricercatori italiani preparati, ma attira anche pochi ricercatori stranieri.

Il cinquecentesimo anniversario arriva a ridosso del 40° Earth Day, che si celebrerà il 22 aprile 2010. Per l'occasione il numero celebrativo presenta uno speciale dedicato allo stato di salute del nostro pianeta, dal titolo: Terra 3.0. Il nome è dovuto alla considerazione che si stia per aprire una nuova fase nel rapporto tra gli esseri umani e il pianeta, la terza appunto. La fase 1.0 è quella terminata con l'età Neolitica, che ha visto la razza umana adattarsi alla enorme varietà di condizioni ambientali sul pianeta, ed è documentata in questo numero dall'articolo La nuda Verità. La fase 2.0 è stata quella nella quale gli esseri umani hanno modellato e plasmato l'habitat del pianeta alle loro esigenze, negli ultimi diecimila anni.

Ora però ci si scontra con le conseguenze di tale crescita, messe in evidenza da Jonathan Foley nel suo articolo chiamato I limiti per un pianeta sano, che spiega come molti processi ambientali siano stati spinti quasi al punto di non ritorno, e alcuni addirittura oltre. Terra 3.0 è quindi il progetto lanciato da Le Scienze, esplicitato negli articoli a corredo del dossier, tra i quali citiamo Sconfiggere il mito della crescita di Bill McKibben e Soluzioni per le sfide ambientali.

Non ci resta che augurare a Le Scienze, testata che nel corso della sua storia ha ospitato tante firme prestigiose, altri cinquecento di questi numeri, sperando che per il numero mille il nostro pianeta goda di una salute migliore.