35 anni, curriculum da Mtv e un cognome che sa di presagio: questi è Marc Webb, il giovane regista arruolato per il quarto capitolo di Spider-Man. O forse è meglio dire per Spider-Man – Episodio 1, visto e considerato che si ripartirà dalle turbe giovanili di Peter Parker e che Webb è stato già opzionato per altri due sequel del franchise a otto zampe.
Ben noto all’industria del video musicale (dal 1997 al servizio di artisti del calibro di Santana, Anastacia, Green Day, Lenny Kravitz e altri), il regista statunitense è salito alla ribalta negli scorsi mesi con il romantico (500) Days of Summer, il suo primo lungometraggio (in italiano (500) Giorni Insieme), che ha concorso ai Golden Globe come miglior film.
Sony e Columbia Pictures hanno per ora confermato l’ingaggio per un solo film, anche se fonti giornalistiche vicine agli Studios sostengono di aver assistito alla trattativa per una seconda trilogia incentrata sulla vita privata di Peter Parker. Matt Tolmach, presidente della Columbia, ha usato toni entusiastici definendo Marc Webb tra i pochi registi capaci di “catturare il peso della responsabilità d’essere Peter Parker”.
Lo stesso Webb ha dichiarato: “Questo è un sogno che diventa realtà e non potrei essere più conscio della sfida e dell’opportunità. Non voglio sostituirmi a Sam. Io sono qui perché c’è la possibilità di sviluppare idee e storie che aggiungeranno una nuova dimensione a Spider-Man”.
James Vanderbilt (Zodiac), già scartato da Sam Raimi dopo aver steso la prima sceneggiatura per Spider-Man 4, ha l’incarico di riportare Peter al tempo del Liceo con un notevole taglio dei costi di produzione e un budget di “soli” 80 milioni di dollari (nel 2002 il primo film era costato quasi il doppio) per un cast composto esclusivamente da attori emergenti.
Questa ultima dichiarazione mette a tacere tutte quelle voci che volevano giovani attori già conosciuti al pubblico delle teenager nel ruolo di Parker. Robert Pattinson (Twilight) e Daniel Radcliff (Harry Potter) possono fare sonni tranquilli: il loro nome sarà per sempre associato a un solo franchise.
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5 commenti
Aggiungi un commentoA me un po spiace ... ma incrociamo le dita
Che c'è da incrociare le dita?
Chissene frega di un'altra rinascita dell'uomo ragno?
La storia è sempre la stessa e alla fine ci ritroviamo sempre a vedere i soliti 3-4 personaggi, perchè nel momento in cui c'è da vederne di nuovi, si torna indietro...
Ha ragione Sean. Personalmente anche io che non mi perdo uno solo dei film sui supereroi, questa volta starò a casa. Cosa ci sarà di nuovo nel raccontare le origini di Spider Man ancora non lo so proprio, tanto più che nemmeno questa volta saranno fedelissimi all'originale.
Se c'è una cosa che i film usciti fino ad oggi hanno insegnato, è che - con pochissima eccezioni - il film più apprezzato è sempre quello che racconta le origini del supereroe. Forse perché parte da una situazione "normale". I seguiti invece alla fine si riducono in scazzottate con il cattivo di turno, e la necessità di un'escalation fa sì che in genere nel terzo o quarto episodio i cattivi finiscano per diventare più di uno, errore gravissimo perché diluisce la figura del cattivo che è quella che da interesse alla storia.
Non c'è nulla di strano quindi se nei prossimi anni vedremo continui reboot degli stessi personaggi. È iniziato con Batman, poi Hulk, ora Spider-Man, prima o poi verranno certamente i Fantastici Quattro. Con Superman l'operazione è stata portata a termine solo a metà senza il coraggio di ricominciare veramente da capo, e infatti è stato un flop.
S*
Neppure io sono mai stato contro i remake, ma qui si esagera davvero.
Hulk rifatto dopo due anni.
Spiderman rifatto prima che il ciclo del primo si sia concluso, con un regista scelto solo perchè ha il cognome che somiglia a ragnatela!
Poi cosa?
Un altro Batman?
E poi insomma, basta con questi supereroi! Non se ne può più!
Io intendo vedere Iron Man 2, poi Kick Ass (quello con la bambina che trucida i cattivi ) e poi basta. Dichiaro finita l'era dei supereroi.
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