È arrivato nelle librerie il quarto e ultimo volume contenente le ultime short stories di Philip K. Dick, quelle per intenderci scritte nel periodo 1964 – 1981. Il volume contiene ventitre racconti e appare evidente che da poco prima della metà degli anni ’60 la produzione di racconti era calata enormemente. La cause sono varie, non ultima l'aumento della produzione di romanzi. Come per i precedenti, anche questo volume è la ristampa del quarto volume della serie Le presenze invisibili pubblicate per la prima volta dalla Mondadori/Interno Giallo nel periodo 1994/1997. Furono pubblicati quattro volumi, oggi praticamente introvabili.

 

I racconti di questo quarto volume riflettono in pieno l’universo dell’autore. In merito ecco un brano tratto dalla introduzione di Carlo Pagetti: "Per altri aspetti, i racconti dickiani dal 1964 in poi sono narrativamente assai densi, soprattutto quando sviluppano una riflessione sulla perdita e sulla manipolazione della memoria, uno dei grandi temi che attraversano tutta la narrativa dickiana. Questo motivo acquista a tratti, come ho già sottolineato, toccanti risvolti autobiografici. Come non intravedere lo stesso Dick da bambino, quando il protagonista di Spero di arrivare presto rivisita i suoi sensi di colpa infantili per aver aiutato la sua gatta ad azzannare un uccello o ricorda lo stupore per essere stato punto da un'ape che cercava di liberare da una ragnatela? Altrove, la perdita della memoria acquista connotati più vasti, come in Sindrome regressiva, in cui il protagonista sembra condannato a compiere (e a fallire) sempre lo stesso atto omicida nei confronti della moglie, acquistando la consapevolezza di risiedere in 'un mondo di ombre' senza possibilità di uscita o di redenzione, o in Temponauti, la malinconica cronaca di un viaggio nel tempo, compiuto da personaggi che assistono al proprio solenne funerale e che non sanno dove andranno a finire..."

Non è il caso di fare uno sterile elenco dei racconti, ne citiamo alcuni indicativi: Oh, essere un Blobel, Sindrome regressiva, Memoria totale, Il suo appuntamento è fissato per ieri, Legatura in pelle, Le formiche elettriche e Temponauti.

 

L’autore. Su Philip K. Dick scrittore e sulla sua vita sono state scritte migliaia di pagine, pertanto è superfluo dilungarsi. Dick è nato a Chicago nel 1928. Nel 1955 esce il suo primo romanzo, Lotteria dello spazio. Durante un’esistenza segnata dalle difficoltà economiche e molti altri problemi, scrive capolavori come La svastica sul sole, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, da cui è tratto Blade Runner di Ridley Scott, e Ubik. Negli anni Settanta pubblica l’ultima opera, la Trilogia di Valis.

La sua notorietà presso il grande pubblico e presso lettori poco interessati alla fantascienza è dovuta molto ai vari adattamenti cinematografici, tra cui Atto di forza (1990), Screamers – Urla dallo spazio (1995), Impostor (2002), Minority Report (2002), Paycheck (2003) e Un oscuro scrutare (2006). Nel 2008 è la volta di Next interpretato da Nicholas Cage, tratto dal racconto The Golden Man.

Dick muore il 2 marzo 1982, stroncato da un ictus.

 

La quarta di copertina. Con questo quarto volume  si conclude la pub­blicazione di tutta la narrativa breve di Philip K. Dick.

I racconti coprono l'arco cronologico che va dal 1964 al 1981: è il periodo della piena maturità artistica, gli anni in cui Dick arriva a esprimere il suo complesso mondo interiore nella maniera più compiuta. Agli slit­tamenti progressivi e inarrestabili della realtà si aggiungono ora i vistosi contorcimenti del tempo, caratteristiche a cui l'autore ha sem­pre mirato e che ossessivamente ha perse­guito. Così in Il suo appuntamento è fissato per ieri lo scorrere lineare del tempo s'inverte, procedendo dal passato al presente, e in Temponauti c'è chi si trova nella bizzarra con­dizione di partecipare come ospite d'onore al proprio funerale.

Ventitré racconti che ripropongono l'univer­so dickiano: evoluzione dell'automazione e simulacri artificiali; sostituzione della me­moria biologica con una memoria artificiale prefabbricata; impossibilità di distinguere l'essere umano dal replicante androide.

Philip K. Dick, Tutti i racconti: 1964 – 1981 (Short Stories Collection vol. 4, 1987)

Fanucci Editore, collana Immaginario Philip K. Dick, pagg. 710, euro 25,00