In un'epoca cinematografica in cui tutti ripetono tutto, si sprecano i sequel, prequel, remake, reboot e quant'altro, e una buona idea vale più oro di quanto pesano le bobine mandate in giro per le sale (vedi il caso di District 9), stupisce il fatto che qualcuno abbia la possibilità di fare non uno ma bensì due sequel; e un po' non ne ha voglia, un po' non ci riesce. E non è uno qualsiasi; si tratta nientemeno che di Roland Emmerich, regista discusso per il modo "elefantesco" di usare la macchina da presa, ma che ha sempre garantito buoni introiti al botteghino. Oltretutto non si parla di due filmetti qualsiasi, ma di Stargate e Indipendence Day, forse i due migliori film del regista finora.

Stargate è stato il film che ha lanciato definitivamente Emmerich nel firmamento hollywoodiano. Il film, del 1994, è stato un tale successo da riuscire a creare un intero universo narrativo composto da tre serie tv, alcuni film per la televisione e un merchandising sterminato. Ma non ha mai avuto l'onore di un sequel sul grande schermo. Nonstante da anni il produttore esecutivo Dean Devlin ribadisca la ferma intenzione di produrre due seguiti per il film. E nonostante Emmerich abbia dato il suo benestare, pur controvoglia e in presenza di alcune questioni riguardanti i diritti.

Originariamente Emmerich e Devlin concepirono la saga come una trilogia, ma strada facendo il regista tedesco naturalizzato americano sembra aver cambiato idea. "E' un vero duro" ha dichiarato Emmerich riferendosi a Devlin, "ne parliamo costantemente di fare i seguiti e, beh... Sarà una delle cose che faremo, uno di questi giorni...". Ciò che Devlin rimpiange sarebbe il fatto che nella realizzazione del primo film i due non riuscirono ad avere il totale controllo sul progetto, pertanto i seguiti sarebbero un modo per rifarsi. Ma Emmerich non è convinto: "Secondo me è stato un bene non buttarsi nei sequel, perché così siamo stati costretti a fare cose nuove. In realtà io non sono un grande amante dei sequel, di solito non riescono a mantenere le aspettative. Ci sono eccezioni, come il secondo Alien, ma di solito non è così." Ci sarebbe inoltre il problema dei protagonisti: Kurt Russell e James Spader ora hanno rispettivamente 58 e 49 anni (e li dimostrano tutti), e difficilmente potrebbero ricalarsi negli stessi ruoli con la stessa convinzione.

Discorso un po' diverso per Indipendence Day. Qui sembra che Devlin sia riuscito a interessare un po' Emmerich, ma che il problema sia la partecipazione di Will Smith. "In effetti Dean e io abbiamo un'ottima idea per il seguito, e l'abbiamo proposta alla Fox" ha continuato il regista, "ma la Fox ci sta girando intorno perché non sa in quale misura coinvolgere Will." Secondo il regista infatti Smith sarebbe felice di fare il seguito ma vorrebbe un contratto che comprenda un pacchetto di film, e non solo il sequel, cosa che ovviamente comporterebbe per la Fox un notevole impegno economico, dato che Smith è ormai uno dei Re Mida hollywoodiani. Ha continuato Emmerich: "Addirittura ci hanno chiesto: ma perché non lo fate senza Will Smith? Secondo me Will è essenziale per noi, per il film e per il ritorno di pubblico che potremmo avere."

E' opportuno ricordare che il primo ID4 ha portato nelle casse della produzione qualcosa come 800 milioni di dollari; e poiché dal 1996 ad oggi il prezzo del biglietto è aumentato in media del 60 percento, c'è chi stima che un eventuale seguito potrebbe superare facilmente il miliardo di dollari di incasso. In realtà i sequel di entrambi i film hanno notevoli probabilità di imporsi come blockbuster ma, curiosamente, non si riesce a realizzarli. Stranezze della Grande Mecca. E intanto Emmerich continua a discutere con Devlin; e forse ad annoiarsi un po'...