I film di fantascienza privi di remake (o perlomeno di un progetto già in fase avanzata di remake) sembrano essere sempre di meno. Attualmente su Fahrenheit 451, film del 1966 diretto da Francois Truffaut e interpretato da Oskar Werner (nel ruolo di Montag), Julie Christie (nel doppio ruolo della moglie di Montag e di Clarisse) e Cyril Cusack (il capitano dei pompieri) c'è un progetto ancora fermo alle fasi iniziali, molto iniziali. Tanto che potrebbe fermarsi lì.

Adattare il romanzo originale di Ray Bradbury del 1953 non è certo cosa semplice e immediata. Nell'opera (anche se alcuni concetti erano già apparsi nei racconti), l'autore immagina una società futura vuota di desiderio, di contenuti culturali e, di conseguenza, vuota di desiderio di libertà. Quasi a riprendere l'orwelliano concetto di "l'ignoranza è forza", la società distopica si è organizzata, ironicamente proprio con il corpo dei pompieri, per bruciare i libri e quello che rappresentano. Da notare come il romanzo sia stato scritto con tale incisività da far interpretare in molti modi il suo contenuto (anche dallo stesso autore a distanza di anni). E' contro la censura? Contro i media? Contro il controllo dei governanti?

Già Truffaut aveva modificato una serie di cose a livello di trama, di contenuti e di ambientazione.

Nel 1994 spunta un nuovo progetto Warner Bros con sceneggiatura anche di Bradbury. Si parlò di una possibile partecipazione di Mel Gibson, poi sostituito da Tom Cruise, poi sostituito da Brad Pitt. Non si giunse a nulla.

Nel 2001 entra in scena Frank Darabont (Le ali della libertà, Il miglio verde, The Mist) che, con il passare degli anni, viene coinvolto nel progetto sia per la sceneggiatura che per la regia. Il lavoro su numerosi altri film e una lunga serie di sceneggiature (non sempre arrivate intonse al film girato, come nel caso di Indiana Jones IV) gli hanno fatto posticipare più volte il passaggio alla fase di preproduzione, ovvero quando si approva lo script e si sceglie il cast (si era parlato anche di Tom Hanks, ma anche lui aveva altro da girare).

Alla recente serata per la consegna dei Saturn Awards (dove ha vinto con la special edition in DVD di The Mist), Darabont ha detto che è giunto il momento fatidico: ora o mai più. La questione cast è quella più importante per lui, anche perché è conscio di dover avere un attore di richiamo legato al film per ottenere un budget almeno di medio livello con cui avviare le riprese (e potersi permettere gli effetti speciali).

"C'è qualcuno in ballo al momento, ma tengo le dita incrociate perché ci tengo molto a girare il film e non voglio rinunciare. Anzi, farei proprio di tutto per poterlo girare." Conscio che il non riuscire a concretizzare la partecipazione dell'attore che ha in mente potrebbe mettere una pietra su tutto il progetto. "Ho promesso a me stesso che sarei almeno andato in produzione con Ray Bradbury ancora fra noi; non che pensi che se ne debba andare domani, ma non è che diventi più giovane con il passare del tempo! Ho quindi il coinvolgimento emotivo di voler davvero far partire le cose mentre lui può ancora apprezzarle!"

Le scommesse su chi sia il prescelto sono, ovviamente, aperte. E anche quelle su cosa potrebbe restare del concetto e della trama originale a più di mezzo secolo di distanza.