Tempo di crisi. Le case automobilistiche lasciano a casa gli operai, la gente non compra, le aziende non hanno budget per fare pubblicità, e le reti televisive sono costrette a rivedere i propri conti. E a cercare di recuperare costi, là dove possibile.

Invece di cominciare a chiudere settori o a licenziare gente, la Fox americana - che, ricordiamo, appartiene allo stesso gruppo a cui appartiene l'italiana Sky, anch'essa con qualche problema di costi imprevisti dopo il raddoppio dell'Iva deciso dal governo Berlusconi - ha deciso di proporre alle varie produzioni che lavorano per il gruppo di ridurre il budget del 2%. In parole povere, dove la Fox avrebbe pagato cento dollari, ne pagherà solo 98.

Lo sconto richiesto è decisamente esiguo, e le produzioni hanno accettato senza problemi (e probabilmente anche tirando un sospiro di sollievo, temendo il peggio). Si tratta in definitiva all'incirca di metà del costo di un episodio per una normale serie di 22/23 episodi.

Tra le serie prodotte e distribuite dalla Fox ci sono Life On Mars versione USA (che va in onda sulla ABC) e la futura Dollhouse, la nuova serie di Joss Whedon. Ma anche molte altre serie popolari non sci fi, come 24, i Griffin, i Simpson.

La stessa richiesta l'aveva già fatta anche la ABC alle sue produzioni.