Robocop è entrato nell'immaginario fantascientifico collettivo quasi come sinonimo di cyborg, organismo cibernetico in questo caso dedito alla difesa della legge e dell'ordine. Dopo tre episodi cinematografici, un paio di progetti televisivi e qualche videogame, anche il poliziotto cyborg è stato colpito dalla febbre del remake. Della regia del progetto è stato incaricato Darren Aronofsky, in cerca di conferme dopo il deludente The Fountain e il buon The Wrestler; ed è proprio il trentanovenne regista di Brooklyn, in una recente intervista, a svelare che il suo Robocop sarà più 'tosto' che mai.

L'originale Robocop del 1987, diretto dal veterano Paul Verhoeven, era decisamente un film violento e politicamente molto scorretto. I suoi seguiti hanno un po' corretto il tiro per non incorrere nei divieti ai minori, e la serie televisiva era ancora più diluita. L'intenzione di Aronofsky è quella di riportare sullo schermo l'autentico spirito del primo film, ovvero violenza a tutto spiano. "Se lo facciamo, si beccherà sicuramente una R (secondo la codifica americana, divieto di guardare il film ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto, N.d.A.), ma almeno saremo liberi di fare ciò che vorremo" ha continuato il regista. Al momento il Aronofsky è impegnato nella stesura della sceneggiatura in collaborazione con David Self. "C'è ancora molta strada da fare, e finché lo script non è completo non c'è molto da dire. Stiamo esplorando molte strade, quando ci viene una buona idea proviamo a svilupparla e a vedere cosa succede."

Aronofsky ha passato buona parte della sua adolescenza dedicandosi all'arte dei graffiti, sfogandosi proprio su personaggi cyborg. Questa esperienza, unita ai suoi studi medici, gli ha fatto nascere la passione per l'ibrido carne-metallo. "Per prendere il diploma" ha detto il regista, "devi imparare una lista di 38 differenti cose di metallo che puoi avere nel corpo. Da uno shutter inserito in una palpebra a un peacemaker, viti metalliche e tutta una serie di altre cose. Ho realizzato che in realtà siamo già dei cyborg. Non in modo completo, ma comunque il legame con la tecnologia c'è. Da lì ha origine tutto."

L'uscita del remake è prevista per il 2010. Per ingannare l'attesa però, e per tenere in caldo i fan, Aronofsky ha appena completato una director's cut di The Fountain, nella speranza che la Warner Bros. gliela lasci distribuire. Secondo il regista questa versione, più che un recut, è un redux, ovvero una decisa riedizione del film. "Ho lavorato sei anni al progetto, e abbiamo prodotto numerose versioni. Una di queste era molto più vicina al manoscritto di quella 'ufficiale', così sono curioso di vedere come sarà accolta. Non è diversissima, ma mostra alcune cose in maniera diversa, risponde ad alcune domande e ne pone delle altre."