Anche se la domanda che nasce spontanea è se ci si trovi un un periodo di stasi creativa o se si tratta solo di un voler giocare sul sicuro da parte delle Major di Hollywood, è pur sempre con piacere che riportiamo la notizia di un (altro) ritorno dei romanzi della serie Dune in una nuova incarnazione su pellicola.
Lo fa sapere la Paramount tramite la rivista Variety, comunicando di aver già scelto il regista che riporterà Dune agli splendori cinematografici che meritava, ovvero Peter Berg, e che la produzione ha già la tanto desiderata green light.
La Major sta facendo le cose in grande, visto che vede il film di prossima realizzazione come la base per una possibile serie visto anche "il suo tema delle risorse ecologiche in esaurimento, argomento estremamente di attualità nel nostro periodo".
La produzione sarà seguita da quel Richard Rubenstein che aveva già realizzato le due miniserie tv, Dune e I figli di Dune, insieme alla casa di produzione 44 di proprietà dello stesso regista Peter Berg, che per chi non lo conoscesse è un ex attore passato con buona fortuna al cinema, il cui ultimo film è The Kingdom, con Sidney Bristow, anche detta Jennifer Garner.
Lo scopo dichiarato dalla produzione è di essere fedeli ai romanzi originali e per questo faranno parte della produzione anche i due autori che hanno portato avanti la saga dopo la morte di Frank Herbert, ovvero il figlio Brian Herbert e Kevin J. Anderson.
L'uscita del film è prevista per il 2009, che sta guadagnando un bel carnet fantascientifico, visto lo spostamento di Star Trek XI.
Oltre alla miniserie televisiva diretta da John Harrison, Dune era stato già portato sul grande schermo, dopo un tentativo fallito di Alejandro Jodorowsky, da David Lynch, con risultati non entusiasmanti.
Auguriamoci solo che stavolta Dune riceva il trattamento che merita, perchè ci piacerebbe dabbero molto poter tornare su Arrakis.
32 commenti
Aggiungi un commentoA questo punto una calorosa stretta di mano
Caro S* che dici "Per me il film di Lynch ha alcune ottime cose ma in generale è un fallimento. Oltre al fatto che tira fuori quella roba delle pistoli estranianti o come si chiamano che non c'entra nulla col libro e la sua filosofia. Lynch ha voluto inserire tutte quelle parti "pensate" che sono francamente allucinanti. " ti ricordo che la saga di Dune è composta per la metà di introspezione psicologica, riflessioni, meditazioni, pensieri....e Lynch li ha resi al meglio, cinematograficamente parlando: lui è uno dei pochi che riesce a concretizzare sullo schermo la cosa più difficile...i sogni e le visioni
E vero nella misura in cui lo spettatore resiste alla visione dei suoi film, a parte gli scherzi devo comunque darti ragione, alla pari di lynch ci aggiungerei burton, gli unici registi moderni che sono in grado di rendere sullo schermo i sogni le visioni nonchè gli incubi della società moderna.
saludos
Ho apprezzato molto il film di Lynch e preciso che non avevo letto il romanzo all'epoca, e che lynch generalmente non mi piace.
Certo dopo aver letto il romanzo l'ho rivisto e apprezzato meglio.
Il telefilm è un prodotto medio.
Certo se questo nuovo film è all'altezza dei romanzi dei due continuatori forse dovrebbero assumere Massimo Boldi come il barone Harkonnen (la stazza c'è) e ribattezzare il film spaceball 3.
Per quanto riguarda la diatriba su CGI e animatronics ha sia ragione il Sommo che Ryoma.
Ha ragione S* quando dice che spesso noi che abbiamo visto i film vecchi di SF da ragazzi siamo affezionati agli animatronics proprio per un "effetto nostalgia". Molti ragazzi nati nelgi anni '90 si mettono a ridere quando vedono Guerre Stellari, su questo non c'è dubbio.
però è anche vero che l'uso spasmodico e morboso del CGI è alienante, spesso disturbante, e permette a registi di m***a di fare film con grossi incassi senza uno straccio di trama.
Ho visto da poco Predator e Aliens vs Predator 2 Requiem. Gesù, in Predator c'è una storia, ci sono dei tempi di suspence da rispettare, il climax che cresce, il cuore ti batte, salti sulla sedia. AvP 2 è una scorreggia di mosca in confronto.
Ormai nei nuovi film di SF non c'è più il tempo per riflettere: sono un fuoco d'artificio che finisce e non ti lascia niente.
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