Il 15 novembre 1997 Canal Jimmy irrompe nello stagnante panorama televisivo italiano: un alieno nel senso puro del termine, un’entità estranea al piattume conformistico allora dilagante, un canale unico, un nuovo modo di fare televisione basato sull’ironia, la satira brillante, il ribaltamento del falso buonismo.Jimmy ha scoperto e mandato in onda tantissimi programmi innovativi e dopo 10 anni continua a farlo con reale spirito pionieristico. Moltissime tra l’altro le novità in arrivo con l’anno nuovo e, tra queste, Jimmy proporrà in gennaio il tagliente teen-drama Skins e in anteprima assoluta per l’Italia Californication, la già chiaccheratissima serie interpretata da un sorprendente David Duchovny (l’ex compassato protagonista di X-Files), che vedremo in primavera.

Nel 1996, con l’inaugurazione del primo bouquet di Tele+, Canal Jimmy è in assoluto tra i primi esemplari di tv digitale tematica a pagamento, un vero e proprio precursore nel genere: tutto ciò che le emittenti generaliste non osano proporre al pubblico è il punto di forza del canale, fin da subito un riferimento, un coraggioso modello di diversità, fiero di mostrare agli spettatori l’altra faccia della medaglia mediatica; serie vintage restaurate, classici dell’erotismo, programmi incentrati sull’omosessualità e sulla diversità dell’essere. Nasce finalmente un canale tv che osserva a tutto tondo la società, soffermandosi anche sui lati nascosti e meno trattati, invece di concentrarsi solo sulle verità più perbeniste e politicamente corrette.

Califonication, con David Duchovny
Califonication, con David Duchovny
In un mondo catodico fatto di prodotti insipidi e banali, Jimmy continua anche oggi a cambiare le regole del gioco, spostare i confini della tv e anticipare i tempi, mandando in onda programmi che nessuno all’inizio osa proporre ma che in seguito diventano veri e propri cult.

Insomma, 10 anni molto intensi passati sul filo di una linea editoriale forte e definita: un compleanno divertito e controcorrente che Jimmy passerà all’insegna di una programmazione speciale che ne ripercorre la storia: dal 15 novembre, insieme a una grafica accattivante e dedicata, saranno messe in onda una serie di pillole, prodotte appositamente per l’evento, con tutto quello che il canale ha scoperto e creato ma soprattutto che è riuscito a proporre in questi anni.

Jimmy è prodotto da Digicast S.p.A., società soggetta a direzione e coordinamento di RCS MediaGroup S.p.A.

La storia di Jimmy

Gli inizi

Sono trascorsi 10 anni e i cambiamenti dell’assetto televisivo italiano sono stati numerosi e radicali e Jimmy è l’unico che nel tempo abbia mantenuto e poi consolidato la sua identità fuori dagli schemi: proprio questa sua diversità, questo libero anticonformismo hanno permesso al canale di crescere, di crearsi un folto gruppo di sostenitori e di ritagliarsi uno spazio sempre più importante.

Martin Landau e Barbara Bain in <i>Spazio 1999</i>
Martin Landau e Barbara Bain in Spazio 1999
Provocatorio e dissacrante, Jimmy persevera negli anni proponendo qualità nella diversità: una televisione libera di sperimentare a 360° che offre programmi scelti con passione e con intelligenza, lontano dagli stereotipi generalisti e senza forzature solo commerciali.

Creato da principio sulla traccia del suo gemello francese, Jimmy ha saputo ambientarsi fin da subito all’habitat in cui si è trovato: al suo arrivo è corrisposta una ventata di novità, il diverso si è fatto strada negli anni, prorompendo tra i seguaci del “pane e televisione”, evolvendo il proprio linguaggio mediatico e mantenendosi sempre in anticipo sui tempi e sulle mode.

Le tematiche principali su cui è stato fondato il canale sono le passioni pure e il divertimento sferzante: una selezione di cult televisivi e cinematografici indimenticabili, la grande musica con i suoi protagonisti, icone di intere generazioni, lo humour impertinente e provocatorio, le produzioni dedicate a specifici interessi come le auto d’epoca e il motociclismo. Jimmy nasce così: on the road, sempre in movimento, un adorabile enfant terrible.

Jimmy ha riproposto serie mitiche da tempo dimenticate dagli altri canali ma non dai fan, che hanno potuto goderne nuovamente grazie a versioni restaurate, ricostruite con cura maniacale nella sequenza degli episodi e arricchite da sequenze tagliate, episodi inediti, nuovi doppiaggi: un lavoro lungo e complesso che ha permesso ai telespettatori di rivedere piccole opere d’arte nel loro splendore originale.

Father Ted, Rude Awakening, Spazio 1999, Attenti a quei due, Il prigioniero, La Famiglia Addams, Seinfeld, That ‘70s Show, The Muppets Show ma anche speciali alternativi su Ed Wood, Antonio Margheriti, Alejandro Jodorovski, folli produzioni come Umanoidi associati e Mostri!, nostalgici programmi come Bachelite, 4 in 1, Top Bab, vere e proprie testimonianze, documenti che raccontavano epoche attraverso la musica e concerti introvabili: questo era il piatto prelibato che offriva Jimmy, il canale più anticonformista della tv italiana.

Tra le tante produzioni italiane curiose e originali del canale, è stato realizzato proprio in quegli anni Destinazione Serie, rimasto nel tempo l’unico programma dedicato esclusivamente alle serie tv, un compendio unico, un ricco approfondimento sulle piccole e grandi storie del mondo dei serial.

E’ solo l’inizio. Una volta ambientato nel suo spazio Jimmy mette infatti in atto un grosso mutamento continuando a seguire una crescita mai scontata e sicuramente sempre coraggiosa. Deve emanciparsi dal suo gemello francese e mimetizzarsi quanto basta per arrivare ad un linguaggio che potesse essere capito da tutti.

Il passato

Siamo arrivati al 2001, anno in cui si attuava una grossa rivoluzione anche nell’azienda produttrice di Jimmy che festeggiava il passaggio con un grande evento a Roma, trainato simbolicamente da un camaleonte che descriveva il radicale cambio di pelle di tutti i canali da lei creati.

Mantenendo il suo stile libero e la sua personalità inconfondibile, Jimmy si avvia deciso verso una nuova direzione, abbandonando la nostalgia per i miti del passato e orientandosi verso un taglio contemporaneo, sempre deciso a osare liberamente, per offrire prodotti unici ad un pubblico eterogeneo e consapevole.

Benjamin Sisko
Benjamin Sisko
Si inaugurava infatti la nuova stagione di un canale “millegusti” all’insegna di produzioni sempre più controcorrente come il clamoroso magazine Good As You, il primo e l’unico a trattare in tv tematiche gay/lesbo/bisex/trans, prodotto e messo in onda grazie a Emmanuel Goût che, al tempo presidente di Telepiù, ha permesso la sperimentazione di questo programma veramente innovativo sulla piattaforma.

Ma sul canale si vedevano anche gli Hentai, i cartoni animati erotici giapponesi importati dal canale per la prima volta in Italia, e le serie non più solo cult ma soprattutto inedite, esclusive, particolari e scorrette con un attento e capillare lavoro di scouting in giro per il mondo.

Nel nuovo palinsesto vengono definite le serate tematiche che ancora oggi sono il filo conduttore di Jimmy: le crime story come NYPD Blue e Hill Street Blues, i famosi lunedì dedicati ai cult della fantascienza con Star Trek Next Generation, Deep Space 9, Voyager, o i giovedì rivolti alla trasgressione ai tabù della società, inaugurati proprio dall’innovativo format Good As You, che al suo lancio diviene un vero e proprio caso giornalistico per la novità dirompente che rappresentava nel panorama televisivo italiano, e incentrati su serie forti e dirette come Metrosexuality. Poi è stata la volta di personaggi come Ali G, abbattutosi come un fulmine sullo schermo di Jimmy, l’esilarante That’s My Bush, lo scoperchiante The Awful Truth di Michael Moore, l’inquietante The Hunger di Tony e Ridley Scott, i terribili ragazzini di South Park appositamente sottotitolati senza censure.

Negli anni del passaggio da Tele+ a Sky, sono stati tanti i cambiamenti nel panorama televisivo italiano, ma Jimmy riesce a mantenere salda la posizione sui temi di cui nessuno parla, spesso per un falso senso del pudore: seppur attraverso il linguaggio dei serial, il canale non ha mai smesso di trattare in tutte le sue accezioni argomenti “scottanti” come il sesso o l’omosessualità.

Dopo Metrosexuality, le serie di punta in questo ambito sono certamente The L-Word e la britannica Queer As Folk, importata persino negli States per trarne una versione tutta americana.

John Simm, Sam Tyler in <i>Life on Mars</i>
John Simm, Sam Tyler in Life on Mars
Jimmy prosegue nel divertire il pubblico con prodotti come Curb Your Enthusiasm, Rock School, Little Britain, a far cinicamente riflettere con The Office. Stupisce con Brigada, mega produzione russa (la prima a questi livelli), trascina con Life on Mars, ha ricompone minuziosamente Babylon 5, riporta in tv l’attesissimo Doctor Who, incuriosisce con Extras e Unscripted.

Porta sullo schermo tutti i grandi maestri della comicità italiana, anche quelli bistrattati dalla critica, censurati, allontanati dalla tv, dedicandogli lo spazio che meritano: da Dario Fo e Franca Rame, Luttazzi, Bergonzoni fino a Paolo Rossi, Aldo, Giovanni e Giacomo, Paolo Poli, Claudio Bisio, Paolo Hendel, solo per citarne alcuni. Per fare questo Jimmy crea appositamente due serate su misura per i migliori artisti italiani e i loro spettacoli teatrali.

Il canale sceglie orgogliosamente di proporre produzione italiane sperimentali come la Jimmy Factory o Sex Talk, proseguendo con ironia sulla strada dell’erotismo con docu-fiction quali Real Sex, Cathouse – Bordello!, Sex Peek, G-String Divas ma anche con serie provocanti come Show Me Yours e G-Spot. Si fa promotore di progetti umoristicamente ambiziosi come InvaxÖn, l’unica fiction di fantascienza totalmente italiana.

Il presente e il futuro

Da sempre dedicato a un pubblico di adulti che hanno conservato uno spirito giovane e giocoso, Jimmy, è tuttora dedicato e amato dalla “generazione televisiva” che ama guardare il piccolo schermo con intelligenza e occhio critico, che non si accontenta dei soliti prodotti preconfezionati, ma ricerca nella tv qualità, diversità e personalità.

E proprio da qui parte il concetto per un grande evento organizzato a Roma lo scorso marzo accompagnato da un claim forte e d’impatto come “S’è rotto il Mulino Bianco”, proprio a sottolineare la programmazione forte e fuori dai soliti schemi fatta anche di famiglie “disfunzionali” come quelle di Shameless, di Suburban Shootout, The L-Word, Queer as Folk o di personaggi scomodi come Jekyll.

Jimmy si è davvero specializzato nello humour tipicamente brit importando le migliori serie provenienti dalla BBC e da Channel4.

E per il futuro naturalmente Jimmy continuerà a scovare produzioni indipendenti e programmi sorprendenti. Ha già in serbo alcune sorprese come Californication, che già promette di diventare un caso, “Outrageous Fortune”, un serial drama che segue le vicissitudini di una famiglia molto bizzarra con spiccata predisposizione al crimine, oppure Cape Wrath, la storia dei Brogan, che in seguito alla testimonianza del capofamiglia contro pericolosi gangster, viene messa sotto protezione e confinata nell'apparentemente tranquilla cittadina di Meadowlands, e infine i protagonisti di Skins, un gruppo di teenager dai caratteri ben distinti e definiti in una serie tagliente caratterizzata da un linguaggio forte e contenuti adulti.

E ancora, da sempre appassionato di fantascienza, Jimmy continua a scoprire veri cult come Primeval o Torchwood e mantiene vivo il ciclo sci-fi di Wonder Stories, proponendo film rari e d’annata. Ma anche thriller mozzafiato di fanta-politica come The State Within, serie brillanti come Entourage e produzioni alternative tutte italiane come le esilaranti Turnè e The Bug.