Un riuscito connubio tra le atmosfere di 28 giorni dopo e la saga di Resident evil ha portato alla creazione di uno sparatutto cooperativo estremamente adrenalinico, Left4dead.

L'assunto della storia è semplice, una terribile infezione ha ridotto New York a una città fantasma, popolata da infetti, bramosi di carne umana, e strani mostri mutanti, in mezzo a loro quattro sopravvissuti, con il solo scopo di uscire dalla città.

La software house Valve uscì con questo titolo nel novembre 2008, ottenendo un buon successo, niente di strano se, a distanza di un anno, propone il seguito, Left4dead 2.

Riuscirà il nuovo arrivo a dire qualcosa di nuovo o sarà solo una minestra riscaldata, un giochetto che con qualche nuova mappa e nuove armi cerca di far cassetta?

Innanzitutto i protagonisti sono cambiati, al posto di Louis, Zoey, Francis e Bill, straconosciuti e amati dai fans, troviamo Coach, Rochelle, Ellis e Nick, che stavolta non dovranno limitarsi a fuggire da New York, ma addirittura attraversare metà degli Stati Uniti,  da Savannah (in Georgia) sino a New Orleans (in Louisiana).

Cinque campagne che per la prima volta permetteranno di giocare di giorno, con una serie di nuovi mostri che renderanno la vita molto difficile ai survivors, ma anche con nuove armi per aiutarli.

Proprio queste conoscono l'innovazione più grande, praticamente tutte le armi da fuoco sono state riviste, in più tutta una serie di armi da mischia permette di colpire gli infetti, certo una padella non sembra essere il massimo per la difesa, meglio una katana o una motosega di doomiana memoria.

A molotov e pipe bomb si affiancano adesso la Boomer Bile, in grado di far rivoltare gli infetti uno contro l'altro, e il devastante (spesso per i compagni) lanciagranate, insomma un arsenale di tutto rispetto per far fronte a nemici ancora più insidiosi. 

Il Charger è un lento mutante con un braccio enorme, capace di spazzar via i survivors come birilli, mentre la Spitter può colpire con un getto di acido devastante, e il Jockey cerca di coprire la testa dei giocatori per condurli verso qualche pericolo.

Anche i mostri già conosciuti sono stati modificati, l'odiatissima Witch adesso non si limita a stare ferma a piangere, ma si muove tra gli altri infetti, disturbare la delicata e artigliata fanciulla adesso è diventato più facile, con tutte le conseguenze deleterie del caso.

Anche i normali infetti sono stati modificati, adesso si trovano poliziotti in tenuta antisommossa, e spesso il giubbetto corazzato li protegge dai nostri colpi.

Fanno poi la lor comparsa defibrillatore e siringhe di adrenalina, utili per rimettere in sesto chi ha subito danni pesanti.

In definitiva non mancano certo le innovazioni, alcune tese a eliminare certi trucchi che, in determinate condizioni, permettevano di superare con la massima facilità passaggi altrimenti problematici.

Negli scenari finali non si potrà rimanere arroccati in attesa del mezzo di recupero, ma sarà necessario muoversi verso un punto di estrazione, con la possibilità di disunirsi e andare incontro a una triste fine.

In questo secondo capitolo di Left4dead è infatti acora più necessario restare uniti, la cooperazione è la chiave per la vittoria, chi si isola e/o non aiuta i compagni condanna sé stesso e spesso gli altri alla sconfitta.

Dal punto di vista grafico siamo lontani dallo stato del'arte, più che alle finezze della grafica Valve si è concentrata sulla possibilità di far muovere decine o centinaia di figure senza rallentamenti, con risultati quasi perfetti: vedere l'orda che si precipita all'attacco alla massima velocità, è un momento drammatico, sottolineato dall'ottima colonna sonora, dove occorrono nervi saldi.

Il difetto maggiore di questo sparatutto cooperativo è che, anche in questo nuovo capitolo, resta scarsa la strategia di gioco, si nota qualche miglioramento, ma ancora insufficiente, in certi momenti Left4dead 2 ricorda Doom, pulizia totale senza preoccuparsi troppo di tattiche e astuzie.

La longevità del gioco in singolo è solo marginalmente migliorata rispetto al primo capitolo, ma per un prodotto fortemente orientato all'online playing questo non costituisce un difetto, anche perché sicuramente tra poco sul web si troveranno add-on e scenari aggiuntivi a quintali.

Il gioco viene venduto a prezzo pieno, e forse le innovazioni introdotte non giustificano pienamente una tale scelta, probabilmente Valve avrà pensato che i fans del primo capitolo non si lascedranno sfuggire questa nuova uscita, mentre chi non ha mai giocato troverà in ogni caso un gioco innovativo.